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Dermatologia (Comunicati stampa - 2010-06-17 10:03:34)

Psoriasi, ecco il tessuto che fa rivivere i pazienti

Progettato e realizzato in Italia, è una meraviglia della tecnologia tessile ed è il primo al mondo che i malati possono indossare senza problemi. La presentazione al congresso.
Un tessuto realizzato e sperimentato con successo in Italia, primo al mondo ideato specificamente per essere indossato dai malati di Psoriasi, sarà presentato questo venerdì a Matera nel contesto del 4° Congresso di dermatologia ISPLAD – ADOI (International – Italian Society of Plastic – Regenerative and Oncologic Dermatology) in programma dal 17 al 19 giugno.
Il tessuto (nella foto) è una meraviglia della tecnologia tessile. Si chiama Tepso, è oleo e idro repellente, traspirante, freschissimo, liscio e scivoloso al punto di presentare un coefficiente di attrito prossimo allo zero. Lo ha prodotto, con una speciale fluoro-fibra sintetica nei propri laboratori, il Gruppo Lenzi, una delle più note aziende del distretto tessile di Prato, già leader nel settore dei tessuti non convenzionali.
Lo presenterà al congresso il professor Giovanni Lo Scocco, primario del reparto di Dermatologia dell’ospedale di Prato (al quale si deve l’idea iniziale), che ha realizzato il primo test clinico su un gruppo di pazienti con vari gradi di psoriasi, utilizzando una linea di abbigliamento per uomo e donna creata dal Gruppo Lenzi (www.tepso.it), adesso in vendita su Internet e in farmacia.
Dopo questo primo test positivo, Tepso è ora oggetto di un secondo trial coordinato scientificamente dal professor Lo Scocco. Oltre alla Clinica Dermatologica di Prato partecipano alcuni dei maggiori istituti specializzati: il Centro GISED (Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia) di Bergamo, la clinica universitaria di Tor Vergata a Roma (professor Sergio Chimenti), il San Raffaele a Milano (professor Santo Mercuri) e l’università di Firenze con il professor Torello Lotti, presidente della Società Italiana di Dermatologia.
Come noto, la psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle, a decorso cronico-recidivante, che colpisce milioni di persone in tutto il mondo ( circa 3 milioni in Italia). Non è contagiosa, ma il disagio estetico causato dalla presenza delle lesioni sulla pelle, le ripercussioni sulle relazione, le limitazioni funzionali legate ad alcune localizzazioni (ad esempio, mani e piedi) e il possibile coinvolgimento delle articolazioni possono determinare pesanti ripercussioni sulla qualità della vita delle persone che ne sono affette.
“Tutti i pazienti fin qui coinvolti”, spiega il professor Lo Scocco, “hanno segnalato un sensibile sollievo della pelle malata e un evidente miglioramento della qualità della vita, grazie alla scivolosità del tessuto, alla massima traspirazione e impermeabilità agli unguenti, alla facilità di lavaggio e manutenzione, alla durata molto maggiore rispetto alle fibre tradizionali. Una generale sensazione di benessere con influssi positivi anche sulla vita di relazione, che la psoriasi spesso compromette.
Secondo il professor Lotti, questo tessuto offre prestazioni così eccellenti da lasciar immaginare un approccio completamente diverso nella terapia, con sensibili risparmi per il sistema sanitario nazionale perché riduce l’uso delle tante creme, oli e farmaci costosi a cui oggi i malati sono costretti”.



Fonte: Ufficio stampa: Catola & Partners