MedicinaOltre.com PATOLOGIE    DIZIONARIO MEDICO     CONTATTI     PUBBLICITA'    CREDITS     HOME 
MedicinaOltre - guida pratica per la famiglia
TUTTI GLI ARTICOLI:
RICERCA SU TUTTO IL SITO:

RICERCA ARTICOLI







Cardiologia (Comunicati stampa - 2011-05-24 10:21:06)

Nuovo test per il cuore migliora la salute e riduce i costi sanitari

Il test misura la riserva di flusso frazionale per la prevenzione dell’infarto con un risparmio medio in Italia di 500 euro per paziente nell’arco di due anni.

Una ricerca di St. Jude Medical Inc. (NYSE: STJ), azienda leader nello sviluppo di dispositivi medicali, dimostra che l’utilizzo della misurazione della riserva di flusso frazionale (Fractional Flow Riserve, FFR), un test in grado di misurare se e quanto placche aterosclerotiche ostacolano lo scorrere del sangue, può migliorare i risultati per i pazienti e consentire rilevanti risparmi di spesa sanitaria. I risultati definitivi per l’Italia, il Regno Unito e la Francia e i risultati preliminari per la Svizzera e il Belgio sono stati comunicati oggi al congresso EuroPCR.



Dall’analisi è emerso che nel contesto del sistema sanitario italiano utilizzare la FFR come supporto per scegliere la terapia più adatta per ogni paziente può consentire risparmi di oltre 800.000 euro nel 2011 e oltre 3 milioni nel 2012, con la prevenzione di circa 120 decessi, più di 300 infarti, oltre 520 eventi avversi cardiaci maggiori e la riduzione dei costi per interventi coronarici percutanei di circa 500 euro a paziente. In altre parole la FFR determina migliori risultati per la salute dei pazienti a costi inferiori rispetto all’impiego della sola angiografia.



La misurazione della FFR consente di valutare la gravità del blocco del flusso sanguigno nelle arterie coronariche. Tale misurazione fisiologica, ottenuta per mezzo di PressureWire™ Aeris o PressureWire™ Certus di St Jude Medical, aiuta i medici a identificare con maggior precisione la lesione o le lesioni specifiche che causano l’ischemia in un paziente, cioè un apporto insufficiente di sangue al cuore causato da una diminuzione del flusso sanguigno. I benefici derivati dall’uso della FFR sono stati riconosciuti nelle Linee guida della Società Europea di Cardiologia (European Society of Cardiology, ESC) e dell’Associazione Europea per la Chirurgia Cardio-Toracica (European Association for Cardio-Thoracic Surgery, EACTS).



Lo studio



La portata dell’impatto sugli esiti clinici e sul bilancio dipendono strettamente dai presupposti relativi al costo delle cure cardiovascolari in ciascun Paese e dalle condizioni cliniche a livello locale. Inoltre in ciascun Paese l’uso della tecnologia di St Jude Medical, PressureWire™, ha determinato un miglioramento dell’aspettativa di vita corretta per la qualità di vita nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo.



“In tutte le regioni in cui è stata condotta questa analisi, è risultato che la tecnologia PressureWire, ha determinato sia un miglioramento dei risultati clinici, aumentando gli anni di vita corretti per la qualità di vita, sia la riduzione del numero di eventi cardiaci, sia un risparmio considerevole di risorse” ha affermato il Professor Uwe Siebert dell’Università di Scienze Sanitarie e Naturali di Hall (Health and Life Sciences University of Hall), in Austria, il quale ha sovrinteso al progetto di ricerca. “La nostra ricerca rivela che la portata dei benefici in termini di esiti clinici e di risparmi sui costi derivabili dalla misurazione della FFR a favore dei pazienti e delle entità preposte al pagamento delle spese mediche in Europa, potrebbe essere ancor più incisiva in presenza di un’implementazione ottimale della FFR.”

Lo studio è stato condotto allo scopo di determinare la convenienza economica incrementale dell’intervento coronarico percutaneo guidato dalla FFR, rispetto all’intervento coronarico percutaneo guidato da angiografia nei pazienti affetti da arteriopatia coronarica multivasale nei vari sistemi sanitari in questione dal punto di vista sociale. A tal fine si sono usati i dati originari a livello di paziente derivati dallo studio principale FAME (Riserva di flusso frazionale a confronto con l'angiografia nella valutazione multivasale, (Fractional Flow Reserve, FFR vs. Angiography in Multivessel Evaluation).



“I risultati emersi negli Stati Uniti e ora in Europa dimostrano che la FFR determina un miglioramento degli esiti nei pazienti e riduce i costi a carico del sistema sanitario. Alla luce della gravosa situazione finanziaria in cui versano i sistemi sanitari in tutto il mondo, siamo orgogliosi di poter offrire una tecnologia in grado di alleviare l’onere finanziario gravante sui sistemi sanitari europei e di proteggere e salvare la vita dei pazienti europei” ha dichiarato Frank J. Callaghan, Presidente della Divisione cardiovascolare di St. Jude Medical.



La metodologia impiegata per l’analisi dei dati in ciascun Paese è stata certificata da medici locali.


I DATI EUROPEI

Nel Regno Unito l’uso della FFR:
- Può prevenire in media più di 30 decessi, più di 70 infarti e più di 120 eventi avversi cardiaci maggiori nell’arco di due anni

- Potrebbe far risparmiare al sistema sanitario britannico oltre 300.000 sterline nel 2011 e oltre 800.000 sterline nel 2012

- Può potenzialmente ridurre i costi di trattamento per paziente associati agli interventi coronarici percutanei di circa 600 sterline in media

In Francia l’uso della FFR:
- Può prevenire in media quasi 300 decessi, quasi 700 infarti e approssimativamente 1.200 eventi avversi cardiaci maggiori nell’arco di due anni

- Potrebbe far risparmiare al sistema sanitario francese oltre 5 milioni di euro nel 2011 e oltre 11 milioni di euro nel 2012

- Può potenzialmente ridurre i costi di trattamento per paziente associati agli interventi coronarici percutanei di circa 900 euro in media

Anche i risultati preliminari in Belgio e in Svizzera rivelano una tendenza al risparmio sui costi. La relazione completa per questi Paesi sarà resa disponibile nel corso dell’anno.


Informazioni sulla sperimentazione FAME
Lo studio FAME è una sperimentazione randomizzata, prospettica e multicentrica a cui sono stati iscritti 1.005 pazienti affetti da arteriopatia coronarica multivasale. Nello studio FAME si è eseguito un confronto tra gli esiti conseguiti nei pazienti il cui trattamento è stato guidato dalla FFR e quelli conseguiti nei pazienti il cui trattamento è stato guidato dalla sola angiografia, usando la tecnologia PressureWire Certus di St. Jude Medical esclusivamente per la misurazione della FFR. I risultati raccolti a 12 mesi, che sono stati pubblicati nel numero del 15 gennaio del 2009 della rivista New England Journal of Medicine, dimostrano una riduzione del 28% dei casi di eventi avversi cardiovascolari maggiori (major adverse cardiovascular event, MACE), tra cui decesso, infarto miocardico o rivascolarizzazione ripetuta, nei pazienti il cui trattamento è stato guidato dalla FFR anziché dalla sola angiografia standard.

I risultati derivati dai dati raccolti a due anni, presentati come sperimentazione “late-breaking” durante l’edizione del 2009 del congresso sulle terapie cardiovascolari transcatetere (Transcatheter Cardiovascular Therapeutics, TCT), dimostrano che, con il passare del tempo, nei pazienti che sono stati sottoposti a trattamento guidato dalla FFR si sono continuati a registrare esiti positivi, tra cui una riduzione del 34% del rischio di decesso o infarto.

Fonte: SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl