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Schede descrittive patologie comuni
"Osteoporosi"
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Osteoporosi

L'osteoporosi è un disturbo molto diffuso, specie in menopausa. Tra i sintomi, possono comparire i dolori alla schiena. La prevenzione

Descrizione
E' una malattia che viene automaticamente collegata alla menopausa e al rischio di rottura del femore. In realtà, l'osteoporosi può causare anche dolori alla schiena.
Finalmente non è più imbattibile
Lo scheletro è l'impalcatura che sostiene il corpo e sulla quale agiscono i muscoli per realizzare i movimenti che ci permettono di camminare, lavorare o fare dello sport.
Perciò le ossa devono avere una adeguata rigidità e robustezza, per sopportare senza danni le sollecitazioni meccaniche che derivano dalla forza dei muscoli o dai possibili traumi a cui siamo esposti nella vita di tutti i giorni, a causa di un urto o di una banale caduta. Questa robustezza dello scheletro deriva dai minerali,principalmente i sali di calcio, che confrriscono rigidità al tessuto osseo.

L'osteoporosi è una condizione di eccessiva fragilità dello scheletro dovuta a una riduzione della massa ossea, cioè della quantità di tessuto osseo contenuto nello scheletro, una situazione che si verifica spesso nel corso dell'invecchiamento o in occasione di alcune malattie.
Il guscio esterno formato dalla corticale si assottiglia, mentre la parte spugnosa si dirada divenendo appunto troppo porosa.
Così le ossa si indeboliscono divenendo esposte al rischio di subire delle fratture per traumi o sforzi modesti, che in condizioni normali verrebbero sopportati senza alcuna conseguenza.
Ciò è dovuto in parte al fatto che lo scheletro non è immutabile nel tempo.
Le ossa sono costituite da un tessuto vivo e in lento ma incessante rinnovamento.
Infatti, alcune cellule specializzate demoliscono e ricostruiscono continuamente piccole quantità del tessuto osseo, dando luogo al cosiddetto rimodellamento osseo, che consente sia di rinnovare poco ala volta tutto il tessuto osseo, sia di riparare gli inevitabili piccoli danni che nel corso delle normali attività di tutti i giorni si possono produrre per effetto di traumi e sforzi.
Questo continuo rimodellamento permette anche all'osso di crescere durante l'età dello sviluppo, perchè le cellule che costruiscono nuovo osso lavorano di più di quelle che demoliscono.
Intorno ai 17-20 anni viene raggiunto quello che si definisce il picco di massa ossea, cioè la quantità massima di tessuto osseo all'interno dello scheletro, una sorta di capitale dato in dote al nostro organismo per il buon funzionamento e durata dello scheletro.
Tuttavia, come in tanti altri aspetti della vita, non tutti sono ugualmente fortunati.

Una predisposizione ereditaria

L'importanza sociale dell'osteoporosi è determinata soprattutto dal grande numero di fratture che provoca nela popoazione anziana. Il previsto incremento di quest'ultima è destinato a rendere ancora più drammatico e impegnativo i problema negli anni futuri.
Le fratture osteoporotiche più gravi, ed anche più frequenti, sono quelle di femore, di vertebra e di avambraccio.

In Europa ogni 30 secondi circa si verifica una nuova frattura da osteoporosi, per un totale di oltre 1 milione di fratture all'anno, di cui oltre 400.000 sono le sole fratture di femore. Purtroppo le proiezioni per il futuro sono ancora più preoccupanti, perchè è previsto un raddoppio dei casi nei prossimi 50 anni.
Secondo una ricerca inglese, a partire dal'età di 50 anni, 40 donne e 13 uomini ogni 100 andranno incontro nel resto dela loro vita ad almeno una dele diverse fratture da osteoporosi. In particolare, 14 di quelle donne avranno purtroppo una frattura di femore, la più pericolosa delle fratture da osteoporosi.
Il numero di fratture incrementa con l'età: ogni anno il 3% circa delle donne di oltre 85 anni si rompe un femore. Gli uomini sono meno esposti al rischio di fratture, ma questa differenza si riduce con l'età e dopo gli 80 anni il numero di fratture di femore nei due sessi diventa simile. Nella grande maggioranza dei casi la frattura del femore richiede un trattamento chirurgico, che deve essere tempestivo, sia per garantire un migliore recupero funzionale, sia per ridurre l'incidenza di complicanze, che possono anche mettere a rischio a vita. Infatti, negli individui più anziani, nell'anno successivo alla frattura di femore la mortalità è almeno il doppio di quella attesa in condizioni analoghe di età e di stato di salute.

"tre milioni di italiani hanno le ossa fragili"

Il recupero post-operatorio è spesso difficile, specie nelle persone più anziane, che in molti casi perdono parte della loro autonomia e finiscono per aver bisogno di una assistenza cronica. Per tutti questi motivi i costi indotti dalla frattura di femore sono i più pesanti tra tutte le fratture osteoporotiche. Secondo un recente studio condotto in Svizzera, i costi ospedalieri diretti per ogni frattura di femore ammontano a ben 45.000 euro, circa 90 miliardi di lire!
I nemici delle ossa
Ci sono alcuni alimenti che rendono difficile, a livello intestinale, l'assorbimento del calcio nelle nostre ossa. Se mangiate prodotti contenenti acido fitico (ne sono ricchi i cereali integrali e la soia) e acido ossalico (ne sono ricchi asparagi, spinaci, rabarbaro, cacao e tè), sarà il caso di farvi consigliare da un esperto una dieta che non ostacoli l'assunzione di calcio.
Ossa sempre più fragili, sempre più deboli

L'osteoporosi è una malattia difficile da riconoscere in fase iniziale: il più delle volte non dò spontaneamente alcun segno di sè. Qualcuno l'ha chiamata il "ladro silenzioso", perchè ruba il calcio delle nostre ossa senza farsi sentire.
Ancora oggi, in molti casi, l'osteoporosi viene riconosciuta a seguito di una delle tipiche fratture "da fragilità ossea" dell'anziano: cedimenti vertebrali, fratture di polso o di femore a seguito di traumi anche molto lievi e banali. Prima della conoscenza dei fattori di rischio e della disponibilità di strumenti per la diagnosi precoce (Moc), questa era purtroppo la regola.

Oggi la malattia si conosce molto meglio ed è possibile intervenire efficacemente in ogni sua fase.
Tuttavia, per evitare che essa ci colpisca a tradimento, bisogna essere in grado di valutare i fattori di rischio personali per arrivare a una diagnosi precoce.
A volte, l'osteoporosi può determinare dolore osseo, che però spesso si confonde e si associa con i dolori determinati da un'altra patologia molto frequente negli anziani, l'artrosi. E' tuttavia possibile, in linea di massima, distinguerli.
Il dolore da osteoporosi ha infatti una certa specificità. Generalmente, al contrario di quanto avviene con l'artrosi, il dolore da osteoporosi è assente dopo un periodo di riposo (per esempio al mattino appena alzati), ma si manifesta e gradualmente aumenta con la stazione eretta e con l'attività fisica. Inoltre, è spesso localizzato solo alla schiena (colonna lombare). Il dolore caratteristico dell'artrosi si manifesta invece tipicamente dopo un periodo di immobilità (la mattina al risveglio), è spesso diffuso un po' a tutte le articolazioni (spalle, anche, ginocchia, colonna vertebrale ecc.), e tende a diminuire dopo un po' di attività fisica.
Le donne sono più colpite
Il valore della massa ossea è uno dei fattori di rischio più importanti per le fratture da osteoporosi. Tanto più la massa ossea è bassa tanto più è alto il rischio di fratture.
Si calcola che in una donna di 50 anni con massa ossea normale e con normali prospettive di vita, il rischio di avere in futuro una frattura da osteoporosi è in media del 13%. Se la sua massa ossea è bassa il rischio raddoppia, e se ha già l'osteoporosi quasi quadruplica, arrivando al 50%.
Ma che cosa significa "fattore di rischio"? Significa semplicemente che alcune variabili - che possono riguardare le caratteristiche biologiche individuali, il comportamento e l'ambiente, la presenza o meno di particolari malattie ecc. - sono associate a un maggior rischio statistico di sviluppare osteoporosi.
Anche in presenza di uno o più fattori di rischio, comunque, non si ha mai la certezza di sviluppare la malattia, ma solo una maggiore probabilità.
Naturalmente, il peso di ciascun fattore è molto diverso, e soprattutto, il peso delle possibili combinazioni di diversi fattori non è sempre facilmente valutabile. In linea di massima, più numerosi sono i fattori di rischio contemporaneamente presenti in un soggetto, più è importante mettere in conto una strategia di prevenzione dell'osteoporosi.
Losteoporosi può associarsi ad altre malattie croniche o all'uso prolungato di alcuni farmaci. La malattie a cui più spesso può associarsi sono: ipertiroidismo, iperparatiroidismo, malassorbimento intestinale, anoressia nervosa, insufficienza renale cronica, artrite reumatoide, epatopatie croniche, trapianti d'organo.
Si tratta di malattie nelle quali, per cause diverse, si riduce la massa ossea.
Alcuni farmaci (cortisonici, antiepilettici, antiacidi) se assunti per periodi prolungati possono favorire la comparsa di osteoporosi.
In tutti questi casi si parla di osteoporosi secondaria.
Attenzione dopo la menopausa

Vediamo in dettaglio i principali fattori di rischio per l'osteoporosi, "un campanello d'allarme" della malattia.
Sesso
Le donne sono più colpite degli uomini per tre motivi:

1. Hanno in media una massa ossea minore di quella degli uomini, quindi partono con un relativo svantaggio.
2. Dopo la menopausa, con il progressivo declino della produzione di ormoni sessuali femminili (estrogeni), le donne perdono massa ossea più precocemente e in quantità maggiore rispetto agli uomini. Si deve sottolineare a questo proposito che una menopausa precoce determina un maggior rischio rispetto a una menopausa tardiva.
3. Le donne hanno in media una vita più lunga degli uomini, e quindi di fatto perdono minerali dall'osso per un maggior numero di anni.

Razza
La razza determina anche alcune caratteristiche del nostro scheletro oltre che il colore della pelle: la razza nera è dotata in media di uno scheletro più robusto e più mineralizzato della razza bianca, che a sua volta è un pò avvantaggiata rispetto a quella gialla.
Costittuzione minuta
La costituzione minuta implica uno scheletro più esile e una massa ossea ridotta: ci sono perciò meno margini per sostenere eventuali perdite. Inoltre, le persone minute hanno più facilmente un'alimentazione carente in calcio.
Familiarità
Una famiglia in cui sono gia comparsi casi di osteoporosi sembra avere, secondo studi recenti, una maggiore probabilità di sviluppare la malattia, sia per fattori costituzionali, sia per fattori generici, sia per condizioni ambientali, stile di vita e abitudini alimentari.
Dieta carente di calcio
Un'alimentazione carente di calcio favorisce il progressivo depauperamento osseo. Ogni giorno infatti eliminiamo calcio attraverso le urine e le feci e se queste perdite non vengono reintegrate con la dieta, il nostro organismo mantiene i livelli plasmatici di calcio prelevandolo dall'osso (cioè dalle riserve). Queste perdite, se significative, sono difficili da reintegrare.
Vita sedentaria
La vita sedentaria favorisce la perdita di minerali dall'osso. Si sa che l'immobilizzazione o la lunga permanenza a letto (come avviene per gli anziani o per le persone colpite da determinate malattie) sono in grado di produrre una rapida perdita di densità ossea.
Anche l'assenza di gravità, come si è verificato nelle lunghe permanenze nelle stazioni spaziali, ha effetti negativi. Al contrario, un'attività fisica anche moderata ma regolare favorisce il mantenimento della massa ossea.
Magrezza eccessiva
L'osso è più robusto nelle persone con maggior peso corporeo. Inoltre, le persone molto magre hanno più spesso un'alimentazione carente in calcio.
Dopo la menopausa, le donne magre hanno un calo più brusco degli estrogeni, in quanto una certa quota di estrogeni è normalmente accumulata nel tessuto adiposo.
Eccesso di fumo e di alcol
L'associazione di questi fattori con l'osteoporosi è dimostrata statisticamente, ma non del tutto spiegata.
Le donne che fumano molto hanno in genere una menopausa più precoce.
Menopausa precoce (prima dei 45 anni)
La perdita di calcio innescata dalla caduta degli estrogeni inizia prima, e quindi ci sono davanti più anni di perdite.
Periodi prolungati di amenorrea
Periodi di carenza di estrogeni (almeno un anno) agiscono allo stesso modo della menopausa.
Nell'età cruciale dell'adolescenza e della giovinezza, possono impedire il raggiungimento di un picco ottimale di massa ossea.
Uso di corticosteroide
I corticosteroidi (cortisonici) sono dannosi per l'osso quando sono presi per periodi prolungati. Il loro uso può essere necessario in molte malattie infiammatorie croniche, che spesso colpiscono anche persone giovani e giovanissime. Il meccanismo di azione dei corticosteroidi sull'osso è molto complesso: detto in estrema sintesi, gli steroidi inibiscono la formazione ossea e interferiscono con la sintesi epatica della vitamina D. Tutte le terapie croniche con corticosteroidi devono essere attentamente seguite dal medico, senza trascurare le necessità di azioni preventive o terapeutiche contro l'osteoporosi.
Meglio evitare le fratture

L'osso sano è in grado di sopportare molto più che il normale "carico" del peso del corpo. Da giovani, è capace di sopportare sollecitazioni violentissime, come quelle di corsa, salti, sport, ma anche più avanti con gli anni è spesso capace di sopportare senza rompersi il trauma di una caduta o il colpo che si prende mettendo inavvertitamente il piede giù da uno scalino.
Come abbiamo detto, gran parte della robustezza dell'osso è data dalla disposizione architetturale delle trabecole del tessuto osseo spugnoso, che si dispongono in modo ben preciso disegnando archi e linee che possono opporsi nel miglior modo agli sforzi statici e dinamici richiesti non solo dai normali movimenti ma anche dai traumi e dalle cadute.
Il danno provocato dalle microfratture delle trabecole è tale che diventa sempre più difficile resistere alle sollecitazioni e agli sforzi al di fuori della norma, finchè alla fine, nei casi di osteoporosi conclamata, si può arrivare alla frattura solo perchè si scende male dal marciapiede, si fa un colpo di tosse o si prende in braccio il nipotino. A differenza di quelle dei giovani, le fratture dell'osteoporosi sono dette "patologiche" percnè si verificano a seguito di traumi banalissimi o addirittura di sforzi appena superiori al normale.
Inoltre, ancora a differenza di quelle dei giovani, le fratture da osteoporosi, proprio perchè siamo in presenza di una malattia del metabolismo minerale dell'osso, non guariscono così facilmente, e spesso sono il preludio ad altre fratture.
Il segreto è nella borsa della spesa

A dfferenza di molte delle malattie "degenerative" caratteristiche degli anziani, l'osteoporosi si può in molti casi efficacemente prevenire.
Ma una seria prevenzione dell'osteoporosi deve iniziare il più presto possibile, possibilmente fin dal periodo della crescita e dello sviluppo, in cui il capitale osseo è ancora in fase di accumulo, e quindi da bambini e da giovani.
Uno degli obiettivi più importanti per la prevenzione dell'osteoporosi è massimizzare il picco di massa ossea.

Come abbiamo già spiegato, più alto è questo picco, minore sarà la probabilità di scendere, da anziani, fino alla zona a rischio di fratture.
Questo è un dato che i giovani (e i loro genitori) devono fissare bene in mente, perchè sottolinea l'importanza della fase di crescita e sviluppo per tutta la vita futura. Anche se non è mai troppo tardi per mettere la testa a posto e occuparsi della propria salute, è soprattutto da giovani che si determina la robustezza futura dello scheletro.
In seguito, si può soltanto cercare di mantenere integro il più allungo possibile questo capitale.
Per le donne, che sono le più colpite dall'osteoporosi, è bene mettere in atto qualche strategia preventiva in più. E' molto importante che al momento della menopausa la donna si rivolga al proprio medico per valutare il proprio rischio di osteoporosi, e se necessario, ovvero se sono presenti uno o più fattori di rischio, indagare lo stato dell'osso con gli opportuni esami, la MOC in primo luogo. In questo modo si potranno determinare i valori di base della massa ossea, che costituiranno un importante riferimento per il futuro.

Se la massa ossea iniziale è buona, è importante che la donna in menopausa ne sorvegli nel tempo l'evoluzione, con periodici esami MOC, più o meno distanziati a seconda del caso, in modo da vedere se con il passare del tempo compare una perdita significativa di minerali dall'osso.
Se invece i valori iniziali sono già bassi, si potrà intervenire precocemente, con appropriate misure terapeutiche, per arrestare o rallentare le perdite. Oggi esistono diversi farmaci che possono contrastare l'effetto negativo della menopausa sull'osso.
Ogni donna potrà quindi, guidata dal proprio medico, trovare la risposta giusta a questo problema.
Una seria campagna. di educazione (consapevolezza del problema, alimentazione, attività fisica) dovrebbe avere la priorità fra i programmi della sanità pubblica. Ciò potrebbe determinare una notevole riduzione (secondo certe valutazioni anche pari al 50%) dei casi di fratture da osteoporosi nei prossimi trent'anni.

Le più ricche fonti di calcio

Un apporto alimentare di calcio adeguato alle necessità in tutte le fasi della vita è un elemento essenziale per la prevenzione dell'osteoporosi.
I principali componenti minerali dell'osso sono il calcio e il fosforo. Ma mentre il fosforo è contenuto in una grande varietà di alimenti, per cui una sua carenza è praticamente impossibile, il calcio è contenuto in quantità significative solo nel latte e nei suoi derivati. Latte, yogurt e formaggi devono quindi far parte fin da giovani della nostra alimentazione quotidiana.
Se non introducessimo calcio con l'alimentazione, comunque perderemmo ogni giorno circa 250-300 mg di calcio con l'urina, tutti prelevati dall'osso.
E' stato calcolato che il fabbisogno minimo di calcio è di 550 mg al giorno. Questo è il minimo indispensabile solo per compensare le perdite quotidiane. Tuttavia, l'apporto dietetico raccomandato (RDA= recommended dietary allowance) è di almeno 1 grammo al giorno, e l'esperienza attuale porta a consigliare l'assunzione di 1,2-1,5 grammi al giorno, specie nei giovani e nelle donne durante la gravidanza o l'allattamento (vedi Tabella 2).
In condizioni normali, non esiste alcun problema di assunzione eccessiva di calcio e dosi ben superiori a queste - peraltro non facili da assumere - possono essere tollerate senza alcun problema.
Il periodo di più rapida acquisizione di massa ossea va dagli 11 ai 18 anni, e verso i 20 anni un ragazzo o una ragazza hanno accumulato circa il 90% della loro massa ossea adulta. L'aumento della massa ossea continua ancora fino a circa 25-30 anni, ma con un ritmo meno intenso. Questo ci fa capire come sia importante l'alimentazione durante l'adolescenza, proprio un periodo in cui i ragazzi in Italia, come del resto negli altri paesi industrializzati, spesso rifiutano latte e latticini, alimentazione "da piccoli" o che "fa ingrassare".
Il calcio entra nel nostro organismo, come la maggior parte delle sostanze che ci occorrono, attraverso l'alimentazione.
Viene prelevato del cibo attraverso i processi di digestione nell'intestino, e immesso nel torrente circolatorio.

E' quindi ovvio che se introduciamo una quantità sufficiente di calcio con la nostra dieta quotidiana non rischiamo di sottrarlo al nostro scheletro. In realtà, come abbiamo accennato più sopra, molte persone non assumono una quantità adeguata di calcio con l'alimentazione, e sono perciò a forte rischio di un indebolimento dello scheletro per osteoporosi, e persino della perdita di denti per la rarefazione dell'osso alveolare (vedi Tabella 3).

"dieta significa seguire una alimentazione corretta"

Uno dei cardini della prevenzione e della cura dell'osteoporosi è aumentare il consumo di cibi ricchi di calcio per rispettare l'apporto quotidiano raccomandato nelle varie fasi della vita. Alcuni dei cibi più ricchi di calcio sono elencati qui' sotto:



Non solo latte
note: i valori si riferiscono a 100 g di prodotto.

Latte intero: 119 - 3,4 - 61
Latte parz. scremato: 120 - 1,8 - 49
Latte magro: 122 - 0,2 - 36
Yogurt intero: 111 - 3,9 - 63
Yogurt parz. scremato: 120 - 1,7 - 43
Formaggi stagionati: 860 - 1340 - 25 - 36 - 340 - 450
Formaggi freschi: 270-430 - 15-25 - 190-300
Alici: 148 - 2,6 - 96
Calamari: 144 - 1,7 - 68
Gamberi: 110 - 0,6 - 71
Latterini: 888 - 9,6 - 145
Polpo: 144 - 1 - 57
Sardine sott'olio: 354 - 24,4 - 311
Broccoletti di rapa: 97 - 0,3 - 22
Carciofi: 86 - 0,2 - 22
Cardi: 96 - 0,1 - 10
Cavolo cappuccio verde: 60 - 0,1 - 19
Cicoria da taglio: 150 - 0,1 - 12
Indivia: 93 - 0,3 - 16
Radicchio verde: 115 - 0,5 - 14
Spinaci: 78 - 0,7 - 31
Cioccolata al latte: 262 - 37,6 - 565



Dose quotidiana di calcio raccomandata (RDA)
Note: i valori si riferiscono a mg/giorno
da 1 a 11 anni: 800-1000
da 12 a 24 anni: 1200-1500
da 25 a menopausa (donne): 1000
donne dopo menopausa: 1500
da 25 a 65 anni (uomini): 1000
uomini dopo 65 anni: 1500-1600

Osteoporosi

Osteoporosi


Come si manifesta
Meno minerali
L'osteoporosi è una malattia che rende le ossa più fragili. Questo succede perchè i minerali che danno la consistenza alle ossa (il calcio e il fosforo) si depositano sempre meno nel tessuto osseo. Tale fenomeno si verifica soprattutto in menopausa, perchè in questo periodo cessa la produzione di estrogeni, gli ormoni femminili prodotti dalle ovaie, deputati, tra l'altro, a regolare il metabolismo* del calcio e del fosforo. A rischio di osteoporosi sono perciò soprattutto le donne, a partire dai 50-60 anni.
Poco resistenti
A causa dell'osteoporosi, le vertebre non riescono a sopportare il peso del corpo (che grava soprattutto su questa zona della schiena), poichè diventano:
- più fragili,
- meno resistenti.

Inoltre, vista la debolezza delle vertebre, le curvature naturali della schiena possono subire variazioni, provocando dolori.
Sempre meno "denso"
L'osteoporosi provoca un progressivo indebolimento delle ossa a causa della perdita di calcio.
Di conseguenza, si verifica:
- una sensibile riduzione della densità delle ossa;
- un aumento della loro fragilità.
(Nella foto: Ecco come si presenta l'osso malato rispetto a quello ancora sano)

Osteoporosi


Esami
La MOC
Con la MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata, o densitometria ossea) è ormai possibile misurare con grande affidabilità la densità minerale dell'osso in diversi punti critici dello scheletro e ricavare così un'informazione preziosa, direttamente correlata alla reale robustezza dello scheletro. Dopo aver "pesato" quanto calcio è presente nelle vertebre o nel femore è anche possibile ripetere la stessa misura dopo un tempo adeguato, per esempio 2 o 3 anni, e sapere se e in quale misura si sta perdendo massa ossea e prevedere così se si corre il rischio che lo scheletro divenga eccessivamente fragile ed esposto alle fratture dell'osteoporosi.
Bisogna sottolineare, però, che non sarebbe sensato sottoporre indiscriminatamente tutte le donne in menopausa a questi accertamenti, anche perchè i costi non sarebbero giustificati. Secondo le linee guida delle principali organizzazioni nazionali e internazionali, il medico di famiglia o lo specialista, valutando i fattori di rischio individuali (ne parliamo più avanti) può individuare le persone che hanno maggiore probabilità di andare incontro all'osteoporosi ed in cui è quindi opportuno eseguire la MOC. Anche l'eventuale ripetizione dell'esame e l'intervallo di tempo a cui farlo dipende dalla valutazione di vari fattori da parte del medico di fiducia.

"le principali vittime di questa malattia sono le donne che hanno superato la menopausa"

Nei casi in cui la MOC indica una condizione di osteoporosi e sono presenti anche dolori importanti alla schiena o si è verificata una riduzione di statura o un incurvamento della schiena può essere indicata anche una radiografia della colonna, per verificare se esistano già delle fratture delle vertebre.
L'uso integrato dei diversi mezzi diagnostici oggi disponibili ha trasformato in modo profondo la diagnosi dell'osteoporosi nel corso degli ultimi anni e ha reso oggi possibile guardare a questa malattia in un'ottica maggiormente preventiva. Con questo tipo di approccio e grazie all'efficacia dimostrata dalle terapie recenti, l'osteoporosi può essere vista non più come una inevitabile conseguenza dell'invecchiamento, ma come una malattia da prevenire con l'obiettivo di evitare una significativa parte delle fratture tipiche dell'età anziana.
Mineralogramma: scopri come stai
Per determinare il livello dei sali minerali necessari per l'equilibrio biochimico dell'organismo, gli esperti si avvalgono del Mineralogramma, un test di indagine messo a punto negli Stati Uniti già negli anni '70 e che si avvale di apparecchiature complesse (per esempio gli spettrofotometri a induzione plasmatica) necessarie ad analizzare i... capelli. Sì, è proprio il capello a essere "spaccato in quattro", per usare una metafora comune. In realtà, viene effettuata la biopsia cellulare di uno stelo, per valutare il livello esatto degli 11 sali minerali più importanti (calcio, magnesio, sodio, potassio, ferro, rame, manganese, zinco, cromo, selenio, fosforo). Non dimentichiamo infatti che alcuni malesseri possono essere provocati addirittura da uno squilibrio di questi componenti, persino da un eccesso di calcio, che causa insonnia, dolori articolari, depressione. In alcuni casi invece l'esame mette in luce l'eventuale presenza di metalli "tossici" (alluminio, cadmio, arsenico, mercurio, piombo) presenti nell'ambiente in cui viviamo.
Pensate: nei bambini, per esempio, un eccesso di piombo provoca iperattività, mentre l'alluminio può essere responsabile di ulcera gastrica, colite... E la MOC, ovvero la più nota mineralogia ossea computerizzata? L'indagine è valida per accertare la quantità di calcio nelle ossa, ma nulla ci dice della presenza di questo minerale nell'organismo. Nella foto: Professor Dottor Marcello Mondadori
Docente di Nutrizione presso l'Università di Urbino.

Osteoporosi


Terapia
Purtroppo, una volta che la frattura si è già verificata, la diagnosi di osteoporosi è facile, ma in grave ritardo! Infatti, significa che già da molti anni l'osso stava perdendo calcio ed è stata persa l'occasione di intervenire più precocemente e di impedire cne la fragilità dello scheletro avanzasse fino al punto di permettere una rottura.

"il 98% del calcio presente nel nostro corpo è contenuto nello scheletro"

Le cure a questo punto possono impedire un peggioramento ulteriore e ottenere qualche miglioramento, ma certo non riusciranno a riportare la struttura dell'osso ad una condizione di normalità. E' quindi fondamentale poter riconoscere chi sta sviluppando la malattia o già ce l'ha in qualche misura, prima che si giunga allo stadio delle fratture. In questo settore le tecnicne moderne di diagnosi hanno fatto dei progressi formidabili negli ultimi dieci anni e nanno reso possibile questi obiettivi, almeno per la maggioranza dei casi.
In caso di osteoporosi, si può soltanto cercare di arrestare la malattia utilizzando farmaci specifici, come l'acido alendronico, clodronico oppure etidronico. Per chi soffre di mal di schiena da osteoporosi, l'unica soluzione, utile ma non risolutiva, è data dai farmaci antidolorifici (nimesulide, diclofenac, naprossene). Tali farmaci devono essere assunti quando il male diventa insopportabile, seguendo le indicazioni del medico.
Foto 1: Quadro radiografico di un bacino con anche normali.
Foto 2: Quadro radiografico di artrosi dell'anca. La testa del femore appare deformata e lo spazio articolare è annullato.

Osteoporosi

Osteoporosi


Farmaci
Abbiamo già detto che l'osso - una volta perso - non si può più recuperare. Ma è certamente possibile, con l'intervento sulla dieta e sullo stile di vita (attività fisica) o magari con opportune terapie farmacologiche, rallentare o bloccare le perdite.
Quando è stata diagnosticata la presenza di osteoporosi - e questo vale non solo per la donna ma anche, sebbene più raramente, per l'uomo - oltre alle norme preventive generali (dieta, attività fisica) che vanno comunque seguite, occorre iniziare una terapia specifica, che sarà ovviamente diversa da caso a caso.

Quali medicianli?
La terapia farmacologica dell'osteoporosi va sempre decisa dal medico. Da parte della paziente (o del paziente) occorre inoltre avere molta costanza perchè le cure sono in genere di lunga durata.
Chi affronta una terapia per l'osteoporosi deve ricordare sempre che:

1. l'osteoporosi è una malattia cronica che non può essere "guarita", ma solo rallentata o arrestata nella sua evoluzione, per cui la terapia non è mai di breve durata;
2. possono a volte comparire reazioni awerse: con i farmaci usati per l'osteoporosi, si tratta in genere di disturbi non gravi, che vanno comunque sempre segnalati al medico, che potrà consigliare un periodo di sospensione del farmaco o l'uso di un farmaco alternativo.

I farmaci oggi più usati contro l'osteoporosi hanno quasi tutti lo stesso meccanismo d'azione: inibiscono l'attività degli osteoclasti, le cellule che riassorbono l'osso nel processo di rimodellamento. In questo modo, tendono a riportare in equilibrio la fase di riassorbimento (prima prevalente) e quella di formazione di osso, riducendo le perdite di calcio.
Vediamo più da vicino le caratteristiche dei medicinali più comunemente prescritti dal medico.
Estrogeni
Questi farmaci si usano evidentemente solo nell'osteoporosi femminile, ma spesso sono utilizzati in menopausa per ridurre o eliminare i sintomi legati a questa condizione (vampate, secchezza vaginale).
Gli estrogeni hanno anche un effetto positivo sul metabolismo dei grassi e riducono il rischio cardiovascolare (infarto miocardico), ma soprattutto hanno un'azione positiva sulla massa ossea, riducendo il riassorbimento da parte degli osteoclasti e riportando così all'equilibrio le fasi di distruzione e di formazione dell'osso, equilibrio che si era rotto proprio a causa del calo degli estrogeni dovuto alla menopausa. Gli estrogeni possono determinare non solo una riduzione delle perdite di massa ossea, ma anche un - seppur limitato - aumento specie a livello vertebrale, riducendo il rischio di fratture da fragilità ossea.
L'uso di queste sostanze deve essere effettuato sotto controllo del ginecologo o del medico, in quanto stimolando l'utero (endometrio) e la ghiandola mammaria nelle terapie protratte può aumentare il rischio di tumore. Per quanto riguarda l'endometrio il rischio di tumore si riduce con l'uso combinato di progestinici.
Bisfonati
Sono attualmente, con gli estrogeni, i farmaci più usati nella terapia dell'osteoporosi. Appartengono a questa categoria molte diverse molecole, con diversi gradi di attività antiosteoclastica (etidronato, clodronato, tiludronato, pamidronato, alendronato, risedronato, ibandronato, zoledronato).
Alcuni sono disponibili solo in formulazione orale, altri anche in forma iniettabile.
L'alendronato, che si può prendere solo per bocca, è quello più utilizzato nella terapia dell'osteoporosi: numerosi studi hanno mostrato la sua efficacia sia nell'aumentare la massa ossea sia nel ridurre le fratture da fragilità ossea (vertebra, femore, polso). Si tratta di un farmaco molto attivo sull'osso, ma che viene assorbito con difficoltà nel tubo digerente, e va quindi preso rispettando alcune precise regole (altrimenti, si rischia di sprecarlo).
Calcitonina
Si tratta di un ormone tiroideo che riduce l'attività osteoclastica, e quindi il riassorbimento osso. E' disponibile come farmaco intramuscolare o come spray nasale.
La calcitonina sembra meno efficace degli estrogeni e dei bisfosfonati nel ridurre il rischio di fratture.
Fluoruri
A differenza degli altri farmaci i fluoruri (fluoruro di sodio, monofluorofosfato) agiscono stimolando la formazione di osso da parte degli osteoblasti. Si tratta di un tipo di sostanze difficile da usare e il cui dosaggio va accuratamente controllato, perchè un eccesso di fluoruri può danneggiare l'osso, aumentando il rischio di fratture, invece di rafforzarlo.
Vitamina D
La vitamina D è, come abbiamo visto, necessaria ad assorbire il calcio nell'intestino, e normalmente è formata nella pelle per azione dei raggi UV della luce solare. Un supplemento di vitamina D (spesso nella forma dei derivati attivi calcifediolo o calcitriolo) può essere necessario in casi particolari, e in generale nelle persone anziane - spesso unito a supplementi di calcio.
Supplementi di calcio
Sono necessari quando con la dieta quotidiana non si riesce ad assumere la dose raccomandata di calcio (RDA, vedi Tabella 3).

SERM

Sono la categoria più nuova di farmaci contro l'osteoporosi. Il nome deriva dall'iniziale dei termini inglesi "modulatori selettivi dei recettori degli estrogeni".
L'unico finora approvato per la terapia dell'osteoporosi è il raloxifene, agisce sui recettori degli estrogeni a livello dell'osso, mentre non ha atto sui recettori a livello di utero e mammella (e quindi non è associato ad un aumento di rischio di tumore).
Il raloxifene ha dato buoni risultati nella prevenzione delle fratture da osteoporosi in una ricerca condotta su oltre 7.000 donne. Il suo effetto sull'osso è simile a quello degli estrogeni. Anche i SERM riducono i livelli di colesterolo e si usano solo nell'osteoporosi femminile.
SUSSIDI ORTOPEDICI: QUALCHE CONSIGLIO

Un bastone può esser utile non solo per avere maggior sicurezza nel camminare per la strada, ma anche per far notare agli altri che siete una persona che ha qualche difficoltà, e che quindi devono evitare di urtarvi, e non pretendere che siate voi a scattare in avanti per evitare la loro auto.
I busti possono essere utili nell'osteoporosi della colonna vertebrale, specie in presenza di fratture. Aiutano a scaricare il peso del corpo in modo più corretto e possono ridurre il dolore alla schiena. Devono essere prescritti dall'ortopedico o dal fisiatra, e possibilmente realizzati su misura. In genere, per evitare un'eccessiva caduta del tono muscolare, non si devono usare tutto il giorno, ma solo quando si fa un'attività particolarmente intensa (es. lavori di casa).


Consigli
Prevenire
L'arma migliore contro l'osteoporosi è la prevenzione, data principalmente dalla terapia ormonale sostitutiva.
Si tratta di cerotti, compresse o pastiglie a base di estrogeni e progesterone in diversa associazione. Essi vengono assunti dalle donne in menopausa per:
- ricreare l'equilibrio ormonale a cui l'organismo era abituato,
- evitare la comparsa di altri disturbi, come vampate e problemi di cuore
Tanto calcio
L'ideale sarebbe pensare alla prevenzione fin dall'adolescenza. Le ragazze dovrebbero cercare di assumere alimenti ricchi di calcio, quali:
- il latte,
- lo yogurt,
- i formaggi.
I formaggi dietetici e il latte parzialmente scremato contengono quantità di calcio superiori rispetto ai prodotti più grassi.
1. Come impostare il proprio "programma" di attività fisica per la salute dell'osso
Ci sono tre punti da tener presenti: gradualità, regolarità, moderazione.
Se vi impegnate per la prima volta in un programma di attività fisica - soprattutto se nel pieno dell'età matura - iniziate gradualmente. Non proponetevi programmi intensi fin dall'inizio, magari troppo concentrati nel week-end. E' molto meglio organizzare un po' di attività fisica tutti i giorni - mezz'ora, un'ora - inserendola nelle nostre abitudini quotidiane. L'attività fisica rivolta essenzialmente al benessere del nostro scheletro deve mettere in tensione gambe, bacino e colonna.
Camminare di buon passo (non passeggiate davanti alle vetrine dei negozi), tendenzialmente tutti i giorni, mezz'ora a giorno, è sufficiente per mantenere in buona salute il nostro scheletro - e per inciso, dalle ultime ricerche, fa molto bene anche al nostro sistema cardiocircolatorio. Se poi camminando spediti facciamo osciilare le braccia otteniamo il massimo (anche tronco e arti superiori vengono sottoposti al loro esercizio quotidiano).
Naturalmente, correre, ballare, andare in bicicletta, o fare aerobica possono ugualmente essere raccomandati a chi è più giovane e ha cuore, polmoni e articolazioni in ordine.
Con i consiglio del nostro medico, del fisioterapista, o di un istruttore (se non abbiamo alcun problema fisico), costruiamo il programma di attività fisica più adatto a noi. Le regole a cui deve rispondere questo programma sono semplici:
frequenza: l'ideale è tutti i giorni. Una buona quota di attività fisica può venire incorporata nella normale routine quotidiana.
durata: un programma moderato di attività fisica deve essere svolto in 30-60 minuti. In rapporto all'età e alla forma fisica, occorre partire da una durata minima (10') e poi incrementare.
qualità: occorre conoscere i propri limiti fisici e non supetatli, facendosi ben consigliare da un esperto. Improvvisare o voler strafare, soprattutto se non si è più tanto giovani e non si è in passato praticata un'attività fisica regolare, può essere dannoso.
Infine, due piccoli trucchi per camminare un po' di più. Impariamo a "dimenticare" l'ascensore e a salire e scendere le scale a piedi (almeno 2-3 piani se abitiamo troppo in alto).
L'automobile inoltre è spesso indispensabile, ma almeno facciamo lo sforzo di parcheggiarla un pn più lontano dalla nostra destinazione e percorriamo a piedi un pezzo di strada.

2. Sorvegliare eventuali modifiche dell'aspetto generale del corpo
Ogni tanto è bene osservare con maggior accuratezza il proprio corpo. Per questo è opportuno avere uno specchio in cui si rifletta a vostra persona per intero. Quello che ci interessa è l'aspetto della colonna vertebrale: na mantenuto le sue normali curve, o a causa di qualche cedimento si è modificata?
Metterevi di profilo davanti allo specchio nudi o con sola biancheria e guardatevi bene:spalle: sono ben diritte o tendono ad incurvarsi?
shiena: presenta le normali curvature, o la parte dorsale tende a ingobbirsi mentre la parte lombare rientra troppo?
testa: è ben diritta sul col o o tende a sporgere in avanti?
addome: tende a sporgere in avanti a livello della vita?
3. Ottimizzate l'organizzazione della vostra casa...
In cucina: cercate di avere un piano di lavoro di altezza adeguata, in modo da non dover lavorare con e braccia sollevare. Sistemate i vostri utensili da cucina a un'altezza comoda per prenderli e usarli. Non sollevate pentole piene d'acqua e perciò troppo pesanti!
Per le pulizie: sia che usiate l'aspirapovere, la scopa, lo spazzolone, non fate continui movimenti di torsione della vita o di piegamenti in avanti. Imparate a stare con i piedi ben distanziati, le gnoccnia leggermente piegate, e a fare movimenti avanti e inditro, o di lato, giocando con le gambe e mantenendo la scniena il più eretta possibile.
Atrrezzatevi per non dovervi chinare troppo spesso.
Per raccogliere la polvere da terra, usare una paletta verticale con manico ungo. Per pulire i vetri o togliere la povere dai mobili alti, procuratevi attrezzi o piumini con il maniico lungo o meglio allungabile.
Scoprirete com'è comodo!
Evitare per quanto possbile di salire sulle sedie o scale. Se vi è proprio necessario, procuratevi una scaletta in alluminio che vi dia la possibilità di tenervi con una mano mentre salite o scendete. Non asare gli sgabelli a tre scalini liberi: non dainno sicurezza ne a salire ne a scendere.
Non salite mai sulle sedie: lo scalino da fare, soprattutto scendendo, è troppo alto.
cibi che non devono mancare

Da poco, anche nel nostro paese sono disponibili cibi arricchiti di calcio. Sono in genere prodotti per l'infanzia: latte, yogurt, pasta, pastina, biscotti. In questi casi, il contenuto di calcio è sempre riportato sull'etichetta del prodotto. Anche molti cibi confezionati (latte, yogurt ecc.) riportano sull'etichetta il contenuto dei loro costituenti, tra cui il calcio.
E' importante ricordarsi che certe acque minerali hanno un elevato contenuto di calcio (più di 200 mg per litro) e possono quindi contribuire a raggiungere la dose quotidiana raccomandata. Per legge, tutte le acque minerali riportano sull'etichetta la loro composizione, e il calcio è in genere indicato dalla sigla Ca o Ca++.
Come è noto, la capacità di tollerare il latte e i latticini varia molto da individuo a individuo.
Molti adulti soffrono di una intolleranza al lattosio (lo zucchero del latte) che determina disturbi intestinali (gonfiore, flatulenza, diarrea) dopo l'ingestione di latte. Questo problema viene in genere oggi superato usando un latte "ad alta digeribilità", in cui il lattosio è artificialmente predigerito.
Anche chi da tempo non è abituato ad assumere regolarmente latte e latticini può avere qualche difficoltà a reintrodurli nella dieta quotidiana. In questi casi, è bene che la reintroduzione sia lenta e graduale, per dar modo all'organismo di riabituarsi.
Invece, le rare persone allergiche alle proteine del latte devono rivolgersi al medico per integrare la dieta con supplementi di calcio. Le più ricche fonti di calcio
Attività fisica e vita all'aria aperta
Un altro fattore fondamentale per la costruzione e il mantenimento di uno scheletro sano è la regolare attività fisica. Le sollecitazioni meccaniche che derivano dal movimento sono importantissime per i processi di rimodellamento osseo che come abbiamo visto continuano per tutta la vita.
Naturalmente, l'attività fisica da sola non basta se vi è carenza delle "materie prime" che derivano solo dall'alimentazione.
Lesposizione della pelle alla luce del sole è importantissima per assicurarci contro le carenze di vitamina D.
Senza vitamina D, il calcio viene assorbito molto male dall'intestino, e quasi tutto quello che ingeriamo va perduto con le feci.
"il calcio è assimilabile grazie solo alla luce solare"

Quali sport scegliere

Anche l'attività fisica è fondamentale per prevenire l'osteoporosi. In questo modo, infatti, si facilita la deposizione dei minerali nel tessuto osseo, rendendolo più resistente.
In genere, sono indicati tutti gli sport aerobici (cioè quelli in cui si consuma ossigeno), come per esempio:

- la bicicletta,
- la corsa,
- il nuoto,
- il pattinaggio,
- la pallavolo.


Anche passeggiare fa molto bene a chi soffre già di osteoporosi, perchè il rischio di traumi è minimo.
Molto utile è anche l'esposizione alla luce solare (non è necessario stare in spiaggia per ore, basta stare all'aria aperta), che attiva la vitamina D, una sostanza fondamentale per l'assorbimento del calcio.
Domande e risposte

Ci sono altre cause di dolore riflesso?
Sì, il dolore riflesso alla schiena può comparire anche in presenza di problemi ad altri organi interni, come per esempio il cuore, i polmoni oppure le vie urinarie.
E' vero che spesso le cause del mal di schiena non riescono a essere scoperte?
Sì, nel 98 per cento dei casi le cause del mal di schiena non vengono individuate neppure attraverso le visite specialistiche. In questo caso, si tratta del cosiddetto "mal di schiena comune".
Il mal di schiena può avere origini psicologiche?
In alcuni casi, sì. Per esempio, sembra che la lombalgia sia una delle più diffuse malattie psicosomatiche (cioè quei disturbi che si manifestano in seguito a disagi psicologici, come l'ansia, le tensioni, lo stress).
Chi ha un mal di schiena di questo genere ha altri problemi psicosomatici?
Si, spesso i disturbi legati allo stress compaiono insieme. Si possono così avere, nello stesso tempo, anche mal di testa, colite (colon irritabile), mal di stomaco, cattiva digestione.
Che cosa sono le endorfine e qual'è il loro compito principale?
Sono sostanze chimiche prodotte naturalmente dal cervello, che fungono da tranquillanti e da antidolorifici naturali. Vengono prodotte durante l'attività fisica e, quindi, proprio per questo motivo, lo sport può aiutare chi ha mal di schiena ad alleviare il dolore.

Osteoporosi

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Indirizzi
La lega italiana osteoporosi (lios)
E' un'associazione senza scopo di lucro, impegnata nella diffusione di informazioni sull'osteoporosi e la sua prevenzione. Chi sostiene la LIOS con un contributo annuo di 20.000 lire o più riceve il bollettino quadrimestrale "Notizie LIOS" e altro materiale informativo.
La LIOS ha pubblicato i seguenti libri:
55 ricette per un'alimentazione più ricca di calcio
55 consigli per la salute dell'osso
55 esercizi per un osso più sano (in stampa)
Lega Italiana Osteoporosi, via Monte Generoso 31 - 20131 Milano
tel.-fax 02 - 39211533 - c/c postale 16680209


Note
questionario "sei a rischio?"
per donna
Test per l'osteoporosi in un minuto
Questo semplice questionario può darti un'indicazione se devi rivolgerti al tuo medico per fare ulteriori esami, per esempio una MOC. Solo un medico può richiedere gli esami necessari a scoprire se hai l'osteoporosi, e il questionario non può sostituirsi a una visita medica.

1. Tuo padre o tua madre hanno mai avuto una frattura di femore per un piccolo trauma o una banale caduta?
2. Hai personalmente avuto una qualunque frattura per un piccolo trauma o una banale caduta?
3. Sei andata in menopausa prima dei 45 anni?
4. Hai preso cortisonici per più di 6 mesi?
5. Hai perso più di 5 cm di altezza?
6. Hai avuto periodi di amenorrea (no mestruazioni) per 12 mesi o più, a parte gravidanze e menopausa?
7. Bevi regolarmente alcolici? (fatti indicare dal medico il limite di sicurezza)
8. Ti capita spesso di avere diarrea (causata da malattie come il morbo celiaco o il morbo di Crohn)
per uomo
Test per l'osteoporosi in un minuto

Questo semplice questionario può darti un'indicazione se devi rivolgerti al tuo medico per fare ulteriori esami, per esempio una MOC. Solo un medico può richiedere gli esami necessari a scoprire se hai l'osteoporosi, e il questionario non può sostituirsi a una visita medica.

1. Tuo padre o tua madre hanno mai avuto una frattura di femore per un piccolo trauma ouna banale caduta?
2. Hai personalmente avuto una qualunque frattura per un piccolo trauma o una banale caduta?
3. Hai mai sofferto di impotenza, perdita di desiderio o altri sintomi legati a bassi livelli di testosterone?
4. Hai preso cortisonici per più di 6 mesi?
5. Hai perso più di 5 cm di altezza?
6. Bevi regolarmente alcolici? (fatti indicare dal medico il limite di sicurezza...)
7. Ti capita spesso di avere diarrea (causata da malattie come il morbo celiaco o il morbo di Crohn)?

Se hai risposto SI' a una o più di queste domande, potresti essere a rischio di osteoporosi, ed è bene che tu ti rivolga al tuo medico, che ti consiglierà gli esami necessari. Fagli vedere questa lista con le tue risposte. Ma stai tranquillo. La buona notizia è che oggi l'ostenporosi può essere diagnosticata in modo relativamente facile e può essere curata. Contatta la Lega Italiana Osteoporosi al tel. 02-39211533 per sapere che cosa puoi fare nella tua vita quotidiana per ridurre il tuo rischio di osteoporosi.
(a cura di International Osteoporosis Foundation-Lega Italiana Osteoporosi)
Lega Italiana Osteoporosi - tel/fax 02/39211 533 via Monte Generoso 31 20155 Milano - c/c postale 16680209

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News
L'Organizzazione Mondiale della Sanità da alcuni anni ha dato l'indicazione della soglia al di sotto della quale il valore della densità ossea ottenuto con la MOC deve essere considerato fortemente indicativo di una osteoporosi in atto così come dei valori che, sebbene non ancora patologici, indicano l'opportunità di valutare attentamente l'utilità di una terapia preventiva, anche sulla base degli altri fattori di rischio individuali.
L'osteoporosi in cifre

1 su 5 i pazienti con fratture vertebrali o femorali da osteoporosi che muoiono ogni anno in Europa.
30%-4O% il rischio di fratture da osteoporosi, nella vita di una donna, nel mondo;
13% rischio di fratture da osteoporosi, nella vita di un uomo, nel mondo;
800-1500 mg/die l'apporto quotidiano di calcio raccomandato.