Digestione e compatibilità tra alimenti: abbinamenti e tabella combinazioni alimentari
Esiste una regola per abbinare al meglio i cibi tra loro? Per facilitare la digestione e perché l’alimentazione non diventi un pesante fardello da trascinare per tutta la giornata?
La risposta non è né semplice né ovvia come ci si aspetterebbe e, prima di tutto, occorre sgomberare il campo da generalizzazioni fuorvianti seppur molto diffuse: non esistono in assoluto né associazioni di nutrienti, menù, di per sé non digeribili o abbinamenti alimentari da evitare! Sono da sfatare tanti luoghi comuni divulgati come verità che, al contrario, creano solo confusione e malintesi. Le tre principali fonti di energia - carboidrati, proteine, grassi - possono essere tranquillamente consumate nello stesso pasto senza provocare alcun serio problema digestivo all’organismo.
Tuttavia, tale considerazione non esclude che alcune combinazioni alimentari, alcuni mix di nutrienti, possano essere meno semplici da digerire o più impegnativi da smaltire.
Inoltre, in certi periodi della vita o momenti della giornata, lentezza e pesantezza digestiva si fanno ancor più evidenti. Quando si è particolarmente nervosi o agitati, si mangia in fretta, si prosegue a discutere di lavoro davanti al piatto o si pranza di fronte allo schermo del computer, si rischia, poi, di incorrere in acidità, fermentazioni intestinali, gonfiori, digestione difficile o lenta, stitichezza o diarrea, intolleranze, mal di testa e assimilazione parziale del cibo.
Infine, vi è da considerare il fattore personale: ogni individuo ha una “propria” sensibilità digestiva che può essere influenzata da numerose variabili.
Da qui nasce l’esigenza di scegliere abbinamenti più semplici e scartarne altri che potrebbero provocare quei piccoli disturbi di digestione che gravano sulla qualità della giornata.
GLI ABBINAMENTI ALIMENTARI AMICI E NEMICI DELLA DIGESTIONE
Disco verde all’idea del piatto unico che abbina carboidrati complessi, come la pasta, alle verdure o al solo pomodoro. Si tratta di una scelta completa, fonte anche proteica, dove è la quota di grassi a spostare l’ago dell’equilibrio digestivo. Infatti, se la pasta è insaporita con un eccesso di grassi, presenti come condimenti (sugo o ragù ma anche olio o burro), o con abbondante formaggio, ecco che da leggera diventa pesante e a rischio digestivo.
Sì assoluto alle verdure crude, anche in pinzimonio, a inizio pasto a cui far seguire non un primo piatto (pasta, riso) ma una semplice porzione di carne o pesce che sarebbe preferibile non accompagnare alle patate. Attenzione anche ai pomodori che, essendo aciduli, potrebbero abbassare l'acidità gastrica necessaria a creare un ambiente ideale per la digestione delle proteine.
Ridurre il consumo di formaggi che, per la loro carica di grassi e per la presenza di latte, potrebbero sia rallentare la digestione (soprattutto se seguono una portata di carne o pesce) sia creare intolleranze, fermentazioni intestinali e gonfiori in soggetti particolarmente sensibili.
Evitare l’accostamento di pasta e dolci per l'eccessivo apporto di zuccheri, e di burro e uova per l'alto contenuto di grassi assorbiti dall'uovo durante la cottura.
Limitare l’assunzione di frutta a fine pasto, specialmente chi soffre di digestione lenta e meteorismo. La frutta, infatti, è l’alimento che aumenta maggiormente la fermentazione intestinale (sino a 5 volte in più) soprattutto dopo che l’organismo ha assunto gli altri nutrienti ed è già impegnato nella loro digestione. Per questo, si consiglia il consumo di frutta come spuntino a metà mattino e metà pomeriggio, e di non mescolare qualità differenti . Alcuni frutti sono poi considerati più digeribili di altri: in particolare le fragole, scarse di zuccheri, e l’ananas perché contiene un enzima, la bromelina, che aiuta a digerire le proteine.
Via libera al gelato a fine pasto. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il gelato è più digeribile a stomaco pieno che a digiuno. La bassa temperatura del gelato viene, infatti, meglio “tamponata” dagli altri cibi già presenti nello stomaco. Da preferire quello alla frutta perché più assimilabile rispetto alle qualità a base di latte. La scelta ottimale è un buon sorbetto, artigianale, non industriale né servito con una base alcolica.
Ma qualunque combinazione scegliate per i vostri menù, il gesto che vi assicura una digestione semplice e corretta, è sorseggiare, al bisogno, un bicchiere con disciolti due cucchiaini di Effervescente Brioschi. Digestivo fresco e dissetante aiuta a neutralizzare l’acidità gastrica, a ridurre la sensazione di iperacidità, coadiuva lo svuotamento gastrico alleviando il senso di pesantezza e gonfiore. Ideale dopo i pasti, permette di riprendere le attività quotidiane con un senso di benessere e leggerezza che gioveranno sia al corpo sia al buonumore.
Contributo della dott.sa Lydia Soletti e della dott.sa Evelina Flachi
Fonte: Ketchum - Ufficio Stampa