A Cibus il pecorino sardo anti-colesterolo e dietetico
La Sardegna ha presentato a Cibus il pecorino sardo che abbassa il colesterolo, riduce i rischi cardiovascolari e non fa ingrassare.
La scoperta e' dei ricercatori dell'Universita' di Cagliari e del Centro per le malattie dismetaboliche e l'arteriosclerosi del Brotzu, assieme alla Regione Sardegna e alla Camera di Commercio di Cagliari. I ricercatori hanno dimostrato come - grazie a un'alimentazione delle pecore a base di semi di lino - si possa produrre un formaggio dallo stesso sapore con il 15% in meno di grassi saturi, con oltre il 300% di CLA (acido linoleico coniugato) in piu', elemento essenziale per combattere il colesterolo. Non solo. Secondo gli studi infatti questo tipo di pecorino puo' contenere fino al 200% in piu' di omega 3 rispetto al formaggio normale. Un ritorno alla natura, che contribuisce anche alla prevenzione di tumori, grazie alla presenza dell'acido linoleico coniugato, l'omega 3 e lo iodio che hanno proprieta' antinfiammatorie e antitumorali. Nella sperimentazione clinica, il formaggio arricchito e' stato distribuito a volontari a basso rischio cardiovascolare e moderatamente ipercolesterolemici e ha dimostrato non solo l'abbassamento della colesterolemia ma anche che 90 grammi al giorno di quel formaggio non fanno aumentare il peso. Secondo l'assessore regionale dell'Agricoltura Andrea Prato, la fiera di Parma e' l'appuntamento migliore per presentare questa e altre novita' dalla Sardegna: "Unire sapori, tradizioni millenarie all'innovazione: questa e' la linea adottata dalla Regione per promuovere il made in Sardegna. Il pecorino anti-colesterolo va proprio in questa direzione". Apprezzamento e' stato dimostrato anche dal critico gastronomico Edoardo Raspelli "Finalmente grazie alla ricerca un formaggio che si puo' mangiare senza l'ossessione della dieta e che fa addirittura bene. Ora il formaggio non e' piu' un peccato mortale e si coniuga con storia, tradizione e genuinita', elementi unici che possiamo trovare solo in Sardegna". Una scoperta che presto si tradurra' in realta' con un marchio collettivo di certificazione e un disciplinare specifico: per questo la Camera di Commercio di Cagliari ha gia' stanziato 30mila euro.
Fonte: AGI