Psoriasi: un tessuto antibatterico ipertecnologico contro la psoriasi frutto della tecnologia tessile toscana per le malattie della pelle
Una rivoluzionaria terapia per le malattie della pelle: non a base di farmaci, bensì di uno speciale tessuto antibatterico, che elimina gli attriti, non assorbe creme e unguenti e consente all’epidermide di respirare. E’ il primo al mondo che i malati possono indossare con vari benefici. Domani la presentazione.
E’ una delle più importanti novità terapeutiche in materia di malattie della pelle e sarà presentata domani mattina ad Arezzo al congresso degli specialisti di dermatologia E.C.M. che si inaugura oggi ore 15 all’Hotel Minerva.
Non si tratta né di farmaci, né di radiazioni, bensì di un tessuto ipertecnologico, realizzato a Prato e già scientificamente sperimentato con successo sulla Psoriasi nel corso di alcuni trial clinici. E’ il primo al mondo che i pazienti di questa penosa e diffusa patologia possono indossare senza problemi, ricavandone per di più benefici fisici e psicologici. Un tessuto così particolare da aver efficacia anche nel trattamento di varie dermatiti.
Si chiama Tepso (Terapia per Psoriasi) e il padre scientifico è il professor Giovanni Lo Scocco, primario del reparto di Dermatologia dell’ospedale di Prato, al quale si deve l’idea iniziale, ovvero la manifestazione all’industria tessile locale di esigenze ben note ai malati di Psoriasi. Cotone, lana, seta, ossia i normali tessuti, producono difatti attriti cutanei che portano in generale all’aggravarsi della patologia. Assorbendo creme e oli terapeutici, sono anche causa costante di sensibile disagio.
La risposta è venuta dai laboratori di una delle più importanti aziende pratesi, il Gruppo Lenzi specializzato in tessuti non convenzionali ad alta tecnologia e leader mondiale in alcuni settori. La speciale fluoro-fibra sintetica che ha dato origine a Tepso (nella foto) è chimicamente simile al fondo delle padelle antiaderenti familiari a tutte le cucine: impermeabile agli unguenti (quindi di facile gestione), traspirante, liscia, con un coefficiente di attrito quasi nullo. Il tessuto è talmente fresco da sembrare, sempre, appena uscito dal frigorifero e sulla pelle risulta quanto di più leggero e scivoloso. Garantisce, insomma, una rivoluzione nella qualità della vita.
Il Gruppo Lenzi ne ha fatto una linea di abbigliamento per uomo e donna (www.tepso.it): magliette, slip, calze, pigiami ecc., che Lo Scocco ha appunto testato su un gruppo di pazienti con vari gradi di psoriasi. Dopo questa prima esperienza positiva, sta ora per concludersi felicemente un trial che oltre a Prato (ASL4) ha coinvolto anche alcuni dei maggiori istituti specializzati: a Bergamo il Centro GISED (Gruppo Italiano Studi Epidemiologici in Dermatologia), a Roma la clinica universitaria di Tor Vergata (professor Sergio Chimenti), a Milano il San Raffaele (professor Santo Mercuri) e all’università di Firenze la cattedra di Dermatologia.
Come noto, la psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle, a decorso cronico-recidivante, che in Italia colpisce 3 milioni di persone e nel mondo alcune decine. Non è contagiosa, ma le limitazioni funzionali legate ad alcune localizzazioni (ad esempio, mani e piedi), il possibile coinvolgimento delle articolazioni e il disagio estetico causato dalle lesioni sulla pelle possono determinare pesanti ripercussioni sulla qualità della vita.
“Grazie al nuovo tessuto”, spiega il professor Lo Scocco, “tutti i pazienti fin qui coinvolti hanno segnalato un sensibile sollievo della pelle malata e un evidente miglioramento della qualità della vita, con una generale sensazione di benessere e influssi positivi anche sulla vita di relazione”.
Fonte: Catola & Partners