Presbiopia: eliminiamola con il laser, il Supracor
Il difetto compare quando il cristallino inizia a diventare più rigido e non si muove più con facilità.
Difficoltà nel leggere il menù al ristorante, nel trovare un numero di telefono sul cellulare, nel guardare i prezzi delle targhette durante gli acquisti, nel cercare il cognome su un citofono… sono tutti sintomi dovuti alla presbiopia, quel difetto visivo che non risparmia nessuno dopo i 40 anni e che costringe all’uso di occhiali da lettura o lenti a contatto.
Tale difetto compare quando il cristallino inizia a diventare più rigido e non si muove più con facilità; pur non essendo una malattia infastidisce molto il soggetto soprattutto se non ha mai portato occhiali e lo fa sentire improvvisamente vecchio…
Ma ora sembra proprio che il problema presbiopia si possa risolvere con un veloce trattamento laser.
Abbiamo chiesto al dott. Gennaro TRAMONTANO, chirurgo oculista a Milano e a Napoli, che tra i primi in Italia ha utilizzato questo sistema. “ Si chiama SUPRACOR – dice il dott. Tramontano – ed è niente altro che un trattamento Lasik di cui abbiamo esperienza oramai quasi ventennale. La novità consiste quindi non nel trattamento chirurgico ma nel software di ablazione del laser che consente di eliminare non solo il difetto per lontano, sia esso miopia, ipermetropia o astigmatismo, ma di ottenere anche un aumento controllato della aberrazione sferica con un incremento della profondità di campo il che consente una buona visione per lontano, intermedia e per vicino”.
Abbiamo chiesto al dott. Tramontano qualche ragguaglio sul trattamento chirurgico vero e proprio, sui rischi, a chi va consigliato, se è doloroso e di che degenza necessita. “ Per quanto riguarda il trattamento chirurgico il sistema SUPRACOR può essere fatto solo ed esclusivamente con una procedura Lasik e non con una PRK, ossia con un trattamento intrastromale e non di superficie. Pertanto parlando oggi di Lasik, nei centri più avanzati tecnologicamente, ci si riferisce più propriamente alla FEMTOLASIK nella quale si utilizza per il taglio corneale un laser intrastromale a femtosecondi.
Questo strumento prende il nome dalla sua frequenza di emissione: 10.000 impulsi al secondo di luce monocromatica a lunghezza d’onda pari a 1.053 nanometri; lo spot del raggio laser ha un diametro di soli 3 micron, cioè 3 millesimi di millimetro ed agisce nel tessuto corneale determinando, all’interno del suo stroma, una microesplosione che genera delle microscopiche bolle d’aria affiancate l’una all’altra che separano le lamelle corneali; per creare il flap, lo spot del laser si muove all'interno della cornea in modo curvilineo creando un taglio senza bisogno di lame allo spessore desiderato e la perfetta regolarità del lembo così ottenuto permette un' autochiusura dolce e precisissima. In tal modo sono definitivamente eliminati quei rischi che esistevano con il taglio meccanico attraverso il microcheratomo con una sicurezza dell’intervento del 100% ed una guarigione certamente più rapida e perfetta. Mi sono dilungato sulle caratteristiche del laser a femtosecondi – continua il dott. Tramontano – in quanto una delle maggiori preoccupazioni dei pazienti sta proprio nel timore che il taglio corneale possa non essere eseguito in modo perfetto con conseguenze davvero serie; ma questo problema, grazie al laser a femtosecondi, se utilizzato da mani esperte, è attualmente superato.
Tornando a SUPRACOR, il trattamento è realizzato dal laser ad eccimeri Technolas 217P in pochi secondi trattandosi di uno strumento di ultimissima generazione estremamente veloce e con caratteristiche tecnologiche e di sicurezza ancora maggiori rispetto ai precedenti modelli; la chirurgia è del tutto indolore e viene praticata sempre bilateralmente col solo uso di qualche goccia di collirio anestetico; già alcune ore dopo il trattamento il paziente è capace di leggere senza occhiali e di godersi una buona visione a tutte le distanze. Un momento essenziale è però la selezione del paziente da sottoporre al trattamento SUPRACOR e qui risulta fondamentale una grande esperienza del chirurgo sia nella manualità chirurgica vera e propria della FEMTOLASIK sia nella perfetta conoscenza del software a disposizione in modo da adattarlo di volta in volta alle necessità del paziente senza deludere le Sue aspettative.
Se ad esempio il soggetto da operare ha una preferenza visiva per lontano perché guida molto, se si conosce bene il software e si sa come impostarlo, possiamo accontentarlo dandogli una perfetta vista per lontano ed una discreta visione per vicino. Al contrario se il paziente preferisce una migliore visione da vicino in quanto ad esempio insegnante o libero professionista, anche in questo caso impostando “ad hoc” il programma del laser possiamo dargli una ottima visione da vicino ed una discreta visione da lontano tanto da renderlo indipendente dagli occhiali migliorandogli la qualità di vita.”
Ultima domanda al dott. Tramontano è sul costo di questo intervento chirurgico per eliminare la presbiopia che in questo momento di crisi economica mondiale potrebbe essere un deterrente per molti pazienti.
“Il costo del trattamento per la presbiopia SUPRACOR – conclude il dott. Tramontano – è di poche centinaia di euro in più rispetto alla FEMTOLASIK standard in quanto prevede per ogni occhio da operare l’uso di una card dotata di microchip su cui vengono immagazzinate tutte le informazioni diagnostiche dell’occhio da sottoporre a trattamento; tali card vengono vendute singolarmente dalla casa produttrice del laser e quindi rappresentano un costo aggiuntivo.
La Femtolasik in generale però ha un costo maggiore rispetto alla Lasik realizzata con il microcheratomo o ancora di più rispetto alla PRK in quanto prevede l’utilizzo del laser a femtosecondi che oltre ad essere particolarmente costoso prevede personale altamente specializzato nonché l’utilizzo di materiale monouso dagli alti costi per ogni singolo occhio da operare; i vantaggi però di questa tecnologia così avanzata sono tanti e tali sia in termini di sicurezza che di precisione da non far rimpiangere né al medico né soprattutto al paziente un costo decisamente maggiore. Un’ultima raccomandazione: stare molto attenti in tutta la chirurgia refrattiva (PRK o Femtolasik) ai trattamenti a basso costo, oggi tanto pubblicizzati in internet, in quanto potrebbero essere giustificati da laser obsoleti o, ancor più pericoloso, da laser con una manutenzione non perfetta; in questi casi i risultati possono essere davvero disastrosi con riduzione sia della quantità che della qualità visiva dovuti ad opacizzazioni della cornea, decentramenti del trattamento, induzione di astigmatismo irregolare o di aberrazioni di alto grado, ecc. che risultano poi davvero difficili andare a rioperare.
Per questa chirurgia quindi, più di ogni altra in quanto non reversibile, vale il concetto di farla solo nel posto giusto e con il medico e la strumentazione giusta, altrimenti è molto meglio non farla”.
Ringraziamo il dott. Tramontano per la collaborazione nella stesura di questo articolo fornendo i suoi recapiti e il suo indirizzo mail nel caso si volessero a Lui rivolgere domande particolari inerenti l’argomento trattato.
Fonte: Dott. Gennaro Tramontano