Ipertensione come abbassarla
Descrizione
NERVI A FIOR DI PELLE, SOVRAPPESO E FUMO...
L'ipertensione e' l'aumento stabile dei valori della pressione arteriosa rispetto a quelli considerati "normali" per la persona. Lo stress influisce sul sistema nervoso provocando il restringimento dei vasi sanguigni e aggravando il carico di lavoro del cuore.
Questi eventi provocano un rialzo temporaneo della pressione, che pertanto dovrebbe essere misurata quando la persona e' rilassata. Lo stress continuo causa invece l'ipertensione vera e propria.
Nella figura qui sotto, a destra, sono rappresentate tre immagini. Nella prima, e' evidenziato come i valori della pressione aumentino con l'obesita' e diminuiscano invece se la persona svolge un'attivita' fisica regolare anche moderata e presenta un peso piu' o meno nella norma. Il secondo disegno raffigura un ateroma, ovvero un restringimento delle pareti delle arterie che peggiora l'ipertensione. Gli ateromi sono molto frequenti negli obesi e nelle persone che tendono ad avere elevati livelli di colesterolo "cattivo" nel sangue.
La terza figura mostra come il processo di restringimento delle arterie possa essere indotto anche dall'assunzione di particolari sostanze, come per esempio il fumo di sigaretta.
Primitiva o no?
Non tutte le forme di ipertensione sono uguali tra loro.
E' innanzitutto necessario distinguere l'ipertensione primitiva, da quella secondaria.
L'ipertensione primitiva, la piu' comune, non e' causata da altre malattie. Si manifesta in persone predisposte, i cui familiari hanno sofferto del problema. In questo caso, la cura mira a tenere sotto controllo i valori della pressione, attuando solo un cambiamento nelle abitudini di vita o ricorrendo ai farmaci. L'ipertensione secondaria e' invece provocata da diabete o danni renali. In questo caso, e necessario curare la malattia alla base dell'ipertensione.
L'AZIONE DELL'ANGIOTENSINA
Ecco come si forma e come agisce l'angiotensina II. La renina, una sostanza prodotta dai reni, trasforma una proteina sintetizzata nel fegato, l'angiotensinogeno, in una sostanza piu' semplice, chiamata angiotensina I.
Questa e' convertita in angiotensina II grazie all'intervento di un altro enzima, l'Ace, presente sulla superficie dei vasi sanguigni a diretto contatto con il sangue che circola.
L'angiotensina II ha tre azioni principali che riguardano i vasi sanguigni, dei quali aumenta la resistenza al flusso, i surreni e i reni.
Come si manifesta
I gradi
Si parla di ipertensione lieve quando:
- i valori della minima sono compresi tra 90 e 99 e quelli della massima tra 140 e 159.
Nell'ipertensione media:
- i valori della minima risultano compresi da 100 e 109 e quelli della massima tra 160 e 179.
Si ha, invece, ipertensione severa quando:
- i valori della pressione minima sono superiori a 110 e quelli della massima sono superiori o uguali a 180.
Nessun sintomo
Il primo passo nella cura della pressione alta e' riconoscere la presenza della malattia. Puo' sembrare strano, ma molte persone che soffrono di ipertensione non sanno di avere a che fare con questo problema fino a quando si manifestano i primi sintomi, che sfortunatamente sono il segnale della presenza di danni causati proprio dall'ipertensione stessa.
La pressione alta infatti non da' sintomi; sono i danni che questa, con il passare del tempo, provoca ai diversi organi (cuore, reni, arterie) che si fanno sentire.
L'effetto "camice bianco"
Non sempre valori elevati di pressione sono il segnale di una reale ipertensione. Per questo motivo prima di parlare di malattia, e' necessario ripetere la misurazione della pressione per un periodo di un anno, ogni 2-3 mesi, eseguendo ogni volta 3 misurazioni a distanza di circa 1 minuto l'una dall'altra e tenendo conto dei valori piu' bassi riscontrati. Solo se i valori rimangono costantemente sopra la norma si puo' parlare di pressione alta.
Questo perchč le situazioni stressanti possono temporaneamente portare a un innalzamento della pressione, che scompare pero' quando lo stress finisce. E misurare la pressione puo' essere fonte d'ansia per alcune persone: puo' quindi essere la stessa vicinanza del medico a fare aumentare la pressione. Si parla in questo caso di effetto da camice bianco. Come scoprirlo? Se la persona misura la pressione da sč o con l'aiuto di un familiare, i valori sono in genere piu' bassi di quelli ottenuti dal medico. Puo' essere utile ricorrere anche alla misurazione automatica, con appositi registratori della pressione nell'arco delle 24 ore: in questa maniera si elimina la fonte dello stress, cioe' il contatto diretto con il medico.
Esami
Questo e' il problema
Individuare il problema e' molto semplice: basta infatti misurare la pressione ogni 2 anni, in particolare dopo i 45 anni (l'ipertensione, infatti, colpisce soprattutto chi e' piu' anziano):
- se i valori della pressione sono normali (cioe' al di sotto di 130 mmHg* per la massima e 85 mmHg per la minima), e' sufficiente ripetere il controllo a distanza di altri 2 anni;
- se i valori sono al limite (circa 130/85), e' consigliabile misurare la pressione ogni anno;
- se i valori sono elevati (sopra i 130/85) e' necessario ripetere il controllo dopo 3 mesi.
Farmaci
Ace inibitori: Inibiscono l'enzima Ace, impedendo la trasformazione dell'angiotensina I in angiotensina II e bloccando cosė gli effetti negativi di questa sostanza.
Effetti collaterali: Eccessiva riduzione della pressione, insufficienza renale acuta, tosse secca, alterazioni del gusto, eruzioni cutanee, impotenza.
Calcio antagonisti: Bloccano l'afflusso di ioni calcio all'interno delle cellule. Questi ioni consentono la contrazione delle cellule muscolari. I farmaci causano cosė il rilassamento dei muscoli delle arterie (che non si contraggono), riducendo la resistenza al passaggio del sangue e quindi la pressione.
Effetti collaterali: Mal di testa, vampate di calore, tachicardia, gonfiori alle gambe, impotenza.
Beta bloccanti: Bloccano particolari recettori presenti sulle cellule del cuore e delle arterie di minori dimensioni (recettori beta). L'esatto meccanismo di azione rimane da definire. Oggi sono disponibili nuovi betabloccanti con ridotti effetti collaterali.
Effetti collaterali: Mani fredde, stanchezza, aumento della concentrazione di trigliceridi nel sangue, impotenza.
Diuretici: Aumentano la produzione di urina. In questo modo diminuisce la quantita' di sangue circolante (l'equilibrio dei liquidi corporei, tra cui il sangue, e' infatti strettamente legato alla escrezione urinaria) e i valori della pressione sono tenuti sotto controllo.
Effetti collaterali: Eruzioni cutanee, incremento della glicemia, dei valori del colesterolo "cattivo" nel sangue e dei livelli di trigliceridi, impotenza.
Consigli
CONSIGLIATO: camminare, controllo del peso, visite periodiche
SCONSIGLIATO: stress, obesitā, cibi grassi, fumo
Le 3 vie per cambiare stile di vita
Le condizioni di ipertensione lieve, cambiare lo stile di vita consente di ridurre la pressione arteriosa e comunque di rendere piu' efficace il trattamento con i farmaci.
Sono tre le principali vie che ogni persona dovrebbe seguire.
1. Ridurre il sovrappeso. Chi e' in sovrappeso deve cercare di dimagrire diminuendo l'apporto di calorie introdotte con la dieta, eliminando o riducendo le bevande alcoliche e praticando esercizio fisico. L'obesita' rappresenta, infatti, un fattore che predispone all'ipertensione e la perdita di peso, anche minima (circa 5 chilogrammi), puo' diminuire in modo sensibile i valori della pressione arteriosa.
2. Praticare un'attivita' fisica anche moderata. Svolgere un'attivita' fisica moderata, ma regolare, porta a un graduale abbassamento dei valori della pressione, anche nelle persone piu' avanti negli anni. Per mantenersi in forma e regolarizzare la pressione, e' sufficiente dedicarsi per circa 30-40 minuti, 3 volte alla settimana:
- a una camminata,
- alla bicicletta,
- a una nuotata,
- a una corsa leggera.
3. Ridurre il piu' possibile il consumo di sale. Un eccesso di cloruro di sodio, il comune sale da cucina, favorisce l'incremento della pressione. Il sale porta infatti a un aumento del volume di sangue circolante che implica un innalzamento della pressione. Per questo e' buona norma ridurre il consumo di sale, limitando gli alimenti che ne sono ricchi.
E' bene cercare quindi di evitare:
- salumi e insaccati,
- formaggi,
- cibi in scatola (per esempio il tonno),
- cibi conservati sott'olio e sott'aceto. Preferire sempre i cibi freschi o congelati.
4. Smettere di fumare. La nicotina provoca il restringimento dei vasi sanguigni.
Indirizzi
Chi soffre di pressione alta deve per prima cosa rivolgersi al medico di famiglia, che sapra' indicare la cura piu' adatta a seconda delle situazioni.
Se l'ipertensione non comporta particolari problemi, e puo' essere tenuta facilmente sotto controllo, non e' necessario rivolgersi a strutture specializzate nella cura di questo problema.
Nei casi piu' seri, sara' lo stesso medico a consigliare al malato di rivolgersi a tali centri.
I nuovi farmaci contro l'ipertensione sono ormai disponibili in Italia e quindi saranno prescritti dal medico nelle associazioni e nelle dosi giuste a seconda delle esigenze di ciascuna persona.
News
Le novita'
A livello farmacologico, i bloccanti dei recettori* dell'angiotensina II costituiscono la principale novita'. Si tratta di farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina (vedere la scheda). La renina e' un enzima* prodotto dai reni che agisce su una proteina presente nel sangue, l'angiotensinogeno, trasformandola in angiotensina I. Quest'ultima e' a sua volta trasformata in angiotensina II da un altro enzima, detto Ace (enzima convertitore dell'angiotensina). L'angiotensina II e' una sostanza attiva, che agisce su tessuti e organi e che, in condizioni normali, consente di mantenere a livelli ottimali la pressione arteriosa.
Negli ipertesi puo' pero' causare o rendere piu' serio il problema e provocare in modo diretto danni al cuore; essa infatti, tra le altre funzioni, determina una vasocostrizione (ossia il restringimento del lume* dei vasi sanguigni), aumentando cosė la resistenza al passaggio del sangue e, di conseguenza, la pressione arteriosa.
Tutti i numeri della malattia
Il 15-25 per cento della popolazione dei Paesi industrializzati e' affetto da ipertensione. La quota aumenta con il progredire dell'eta': la malattia si manifesta nel 10 per cento dei trentenni, arriva al 50 per cento nei sessantenni e raggiunge il 60 per cento in chi ha piu' di 60 anni.
Nel 90 per cento dei casi, la malattia non ha una causa nota (ipertensione essenziale o primitiva), mentre nel 10 per cento e' dovuta ad altre malattie.
Negli Stati Uniti, il 28-30 per cento dei malati che assumono farmaci antipertensivi raggiunge livelli di pressione arteriosa inferiori a quelli limite (140/90). In Italia, risultati soddisfacenti sono raggiunti solo dal 12-13 per cento dei malati; spesso, infatti, la cura non viene seguita per il tempo necessario.