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Schede descrittive patologie comuni
"Perdita di peso"
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Perdita di peso

Anche se è il desiderio di molti, specie se donne, un dimagrimento costante può essere segno che qualcosa non va. E' bene allora indagare

Descrizione
Una delle ossessioni odierne più diffuse è quella della magrezza. Donne giovani e meno giovani, ma sempre più spesso anche uomini, fanno tutto per riuscire a perdere i propri chili in eccesso. Quasi tutti, infatti, sono felici appena scorgono che l'ago della loro bilancia è sceso più del dovuto, senza considerare, però, che alcune volte un repentino calo di peso dell'organismo può essere invece un segnale tutt'altro che positivo.
Dal punto di vista medico infatti, quando il dimagrimento (considerato come una riduzione del peso pari al 10 per cento o al 15 per cento del peso ideale) avviene in un tempo troppo rapido e in modo costante, significa che c'è qualcosa che non va.
Se la magrezza arriva in concomitanza con una dieta che si sta seguendo, questa non deve comunque giustificare un calo di peso eccessivo rispetto a quello previsto.
Quando invece, senza la presenza di cause evidenti, si perdono oltre due chili nello spazio di appena nove o dieci giorni, e il fenomeno si protrae nel tempo, è bene insospettirsi.
In tutti questi casi, infatti, bisogna rivolgersi a un medico per sottoporsi a una visita accurata e, quando necessario, anche ad analisi di laboratorio (sia del sangue sia delle urine) volte a fare un quadro della salute generale dell'organismo e, se è il caso, a indagare l'attività della ghiandola tiroide*, che se lavora in eccesso può determinare un repentino dimagrimento.
IN PRIMAVERA
Negli anni in cui la primavera oppure l'estate arrivano all'improvviso con intense ondate di caldo oppure con sbalzi termici non indifferenti, può capitare di perdere l'appetito per qualche tempo.
Niente di grave, ma in questo caso è meglio cercare di stare al "fresco" il più possibile e di nutrirsi con molta frutta e verdura.

Perdita di peso


Come si manifesta
Spesso un'improvvisa perdita di peso è causata da fattori poco preoccupanti e che magari si ripetono molte volte nell'arco della vita.
IN CASO DI INFLUENZA
Un forte attacco influenzale o un problema ai denti che causa dolore possono influire sull'appetito, facendo perdere qualche chilo senza tuttavia compromettere in alcun modo la salute.
DURANTE UN VIAGGIO
Altre situazioni molto comuni, ma che spesso provocano un certo calo del peso, sono i viaggi all'estero in Paesi in cui le abitudini alimentari sono molto diverse rispetto a quelle abituali. Nessun problema: è sufficiente cercare di adattarsi gradualmente alla nuova dieta.
SE SI CAMBIA ALIMENTAZIONE
Quando una persona decide di cambiare radicalmente la propria dieta quotidiana, ad esempio diventando vegetariana, può accorgersi di perdere qualche chilo, specie nei primi tempi del cambiamento. Non si tratta di un problema, ma solo del segnale che l'organismo si sta abituando al nuovo modo di assumere i cibi.
Organismo in tilt
Le cause della perdita di peso che possono così essere individuate sono essenzialmente divisibili in due categorie:
- cause fisiologiche (cioè naturali);
- cause patologiche (cioè legate a malattie).
Le prime entrano in gioco quando il dimagrimento è determinato da alterazioni nelle normali funzioni dell'organismo, non dovute a malattie o a traumi.
Una delle più frequenti cause fisiologiche del dimagrimento è il cambiamento delle abitudini alimentari: tipica in questo senso è la variazione delle normali condizioni di vita dovuta, per esempio, a un nuovo lavoro, che costringe a pasti frettolosi al bar.
Se ci si deve abituare a pranzare con un panino trangugiato in fretta per tornare di corsa in ufficio, può capitare infatti che, a lungo andare, si determinino ripercussioni sul peso.
L'attività

Quando si verifica un cambiamento nell'attività fisica o lavorativa, si modifica, inevitabilmente, anche il quotidiano dispendio energetico di calorie: ci si deve assicurare allora di seguire un'alimentazione adeguata.
Infatti, se si cambia il solito lavoro con un altro che comporta un maggiore sforzo fisico e non si aumenta parallelamente la quantità di cibo assimilato, l'organismo, per continuare ad a vere energia a sufficienza, userà le risorse di grassi immagazzinate, riducendole nel giro di poco tempo.
Nello stesso modo, se si comincia improvvisamente una nuova e dispendiosa forma di attività fisica senza adeguarvi la propria dieta quotidiana, si rischia di incorrere nello stesso problema.

Lo stress

In particolari periodi della vita, si può essere sottoposti a forti tensioni emotive che hanno un'alta probabilità di andare a influire anche sul peso corporeo.
In caso di lutto o quando si perde il lavoro, è normale che la situazione di forte stress venutasi a creare influisca anche sulla propria volontà di alimentarsi.
Tuttavia, lo stress è un disturbo difficile da catalogare perchè su ogni individuo ha manifestazioni diverse. Per questo non c'è da stupirsi se, per altre persone, l'ansia dovuta a situazioni negative comporta un aumento d'appetito e una voracità inusuale.

Le malattie

In molti casi, il repentino e inspiegabile dimagrimento è causato da malattie e disturbi che possono colpire sia gli organi del corpo destinati all'assimilazione del cibo, come nel caso di:

- infezioni intestinali,
- alterazioni nell'assorbimento,

sia parti non direttamente correlate all'apparato digerente*, ma che possono influire sul consumo energetico dell'organismo, come nel caso di:

- disfunzioni alla tiroide,
- tumori.



In caso di diabete

Malattia che colpisce improvvisamente persone giovani (diabete di tipo I) oppure già anziane (di tipo II), il diabete determina una costante e rapida diminuzione del peso in corrispondenza di un altrettanto costante e rapido aumento dell'appetito e del cibo consumato.
La causa di questo grave disturbo va ricercata nel repentino ed esagerato aumento della quantità di zucchero presente nel sangue (iperglicemia).
Questo aumento consistente provoca una maggiore perdita di zuccheri attraverso le urine e, a lungo andare, la riduzione dei depositi di grasso nell'organismo umano.
La cura per il diabete prevede di solito la somministrazione (con iniezioni sottocutanee) di insulina, l'ormone che permette alle cellule di consumare lo zucchero, evitando così che sia espulso totalmente dall'organismo.

Malassorbimento

Quando una persona, che si nutre con le giuste quantità di cibo e segue una dieta equilibrata e varia, presenta comunque problemi di magrezza, la causa può essere ricercata in un'alterazione dell'assorbimento delle proteine, delle vitamine e dei grassi contenuti nei cibi. Un malassorbimento alimentare può essere causato da alcuni disturbi, i più comuni dei quali sono:

- la malattia celiaca, cioè l'intolleranza dell'intestino al glutine* e ai cibi in cui questa sostanza è contenuta (pane, pasta); spesso può provocare anche una forte diarrea;
- la malattia di Whipple, che causa depositi di grasso nell'intestino tenue per colpa dei quali il cibo che arriva non viene assorbito, ma espulso con le feci.

Problemi particolari

La depressione
Molte volte, chi soffre di depressione tende a perdere l'appetito e quindi a dimagrire piuttosto repentinamente. Solamente in alcuni casi, definiti di depressione atipica, le persone tendono ad avere una fame smisurata, un desiderio compulsivo di cibo, specialmente di carboidrati (pane, pasta). Tuttavia, il più delle volte, la perdita di interessi nei confronti della vita tipica della malattia depressiva, determina un rifiuto sia del piacere della tavola sia del desiderio di nutrirsi in modo adeguato alle esigenze dell'organismo.
L'alcol
Le persone che hanno problemi di dipendenza dall'alcol, o che comunque sono solite consumare grandi quantità di bevande alcoliche, perdono facilmente e progressivamente l'appetito.
Questo accade per perchè il loro corpo trae il proprio fabbisogno di calorie dall'alcol ingerito e, di conseguenza non sente più la necessità di nutrirsi con cibi e pasti regolari.
L'anoressia
Spesso risultato di disturbi psicologici o nervosi, l'anoressia colpisce soprattutto le donne in periodi della loro vita particolarmente delicati, come l'adolescenza oppure l'arrivo della vecchiaia. Questa malattia porta le persone colpite a rifiutare ogni tipo di nutrimento e di cibo per periodi di tempo molto lunghi, con conseguente pericolo per tutte le funzioni vitali dell'organismo umano.

La digestione

Un'altra categoria di disturbi che porta a problemi di dimagrimento è quella che riguarda le alterazioni della digestione. Anche in questi casi, le quantità di cibo ingerite da una persona sono corrette, ma i guai nell'apparato digerente non ne permettono il giusto assorbimento.
Di conseguenza, i cibi sono espulsi quasi completamente e la persona dimagrisce. I principali problemi di digestione sono:

- un'insufficienza nel funzionamento del pancreas: causata solitamente da problemi ormonali, altera il processo di digestione del cibo provocando nausea e diarrea;
- un'insufficienza nella produzione di bile*: porta a danni nel sistema digerente, in quanto il compito della bile è proprio quello di facilitare il lavoro di tale apparato;
- le infezioni causate da batteri e parassiti che si insinuano nell'apparato digerente, e in modo particolare nell'intestino. Provocano un grande disturbo al lavoro della mucosa intestinale, rendendo assai difficile il suo compito di assorbimento e di digestione dei cibi. Questi vengono infatti rifiutati dall'intestino malato es espulsi tramite diarrea.

Tra i parassiti intestinali più conosciuti c'è la tenia, o "verme solitario", che nutrendosi dei cibi ingeriti dall'organismo che la ospita, impedisce all'uomo di assorbire le sostanze nutritive di cui ha bisogno.



I TUMORI


Un forte indebolimento del fisico, abbinato a un rapido calo di peso, può purtroppo essere il primo segnale della presenza di un tumore. Quando infatti l'organismo sviluppa cellule tumorali, subisce anche un processo di impoverimento di tutte quelle che possono essere le sue energie vitali.
Lo sviluppo di una neoplasia - così è chiamata la malattia in termini medici - fa sì che la massa tumorale, aumentando progressivamente il proprio volume, assimili da tutte le cellule sane quanta più energia le sia possibile. Questo fenomeno porta naturalmente le persone colpite a un dimagrimento molto rapido ed evidente, nonostante il loro appetito si mantenga costante.

Troppi ormoni

Un dimagrimento improvviso può a volte essere causato dalla disfunzione della ghiandola tiroide, che si occupa della produzione di ormoni deputati alla gestione di alcune importanti funzioni del metabolismo*.
Quando la ghiandola tiroidea funziona "troppo", producendo così una eccessiva quantità di ormoni, l'organismo ne paga le conseguenze. Questo disturbo, chiamato ipertiroidismo, comporta infatti un aumento esagerato dell'attività delle cellule che formano l'organismo, a causa del quale sono consumate quantità di proteine, glucidi e lipidi molto superiori rispetto alla norma.
Di conseguenza, chi è affetto da questa malattia mangia a volte anche molto di più del normale, ma continua comunque a dimagrire.
Esiste poi anche un altro tipo di dimagrimento legato all'errata produzione di ormoni, causato dal cattivo funzionamento di un'altra ghiandola che provvede alla produzione di ormoni: la ghiandola surrenale*.
Questo disturbo - chiamato anche morbo di Addison - è causato dalla sottoproduzione di cortisolo e di adosterone, la cui carenza provoca all'organismo una mancanza di appetito e vomito.
Ghiandola sotto accusa

La tiroide è spesso la colpevole di un dimagrimento improvviso. Se infatti produce ormoni in eccesso, induce una velocizzazione del metabolismo, cioè un consumo di energia superiore alla norma.

Perdita di peso

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