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Schede descrittive patologie comuni
"Infezioni della pelle"
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Infezioni della pelle

Numerosi microrganismi convivono come pacifici “commensali” sulla nostra pelle che in genere è molto resistente alle infezioni cutanee; in certe particolari condizioni questi microrganismi possono diventare aggressivi e risultare patogeni cioè, in grado di indurre nell’organismo ospite una malattia clinicamente evidente1.
Fattori determinanti rispetto all’insorgenza di infezioni cutanee sembrano essere il tenore di umidità dello strato corneo e la presenza di una flora residente ben adattata all’ambiente per selezione naturale2. Lo strato corneo rappresenta un complesso ecosistema in cui gli elementi endogeni (sebo, sudore, proteine, carboidrati e lipidi cheratinici) interagiscono con quelli esogeni (flora residente) in perfetto equilibrio.


Descrizione
La flora cutanea normale è costituita da una flora residente e da una transitoria, diverse a seconda dell’età, sesso, razza e zone corporee. La flora residente comprende lieviti e batteri: i primi sono rappresentati da Malassezia furfur e Candida albicans, i secondi da batteri aerobi e anaerobi; tra i primi i Gram positivi sono più numerosi e comprendono stafilococchi, micrococchi, difteroidi lipofili e non, mentre gli anaerobi sono rappresentati da Propionibacterium acnes3. Nella flora transitoria è importante lo Staphylococcus aureus che si trova nell’orifizio nasale ed è molto diffuso nella prima infanzia, nei soggetti con psoriasi e con dermatite atopica. Lo Streptococcus pyogenes ha nella faringe il suo habitat principale, ma si ritrova sulla cute dell’1% dei soggetti4.
Le capacità patogene dei microrganismi, in particolare i batteri, dipendono in gran parte dalla quantità e qualità delle loro tossine e dall’assuefazione della cute ad esse4-5.
Le cause scatenanti delle infezioni cutanee vanno ricercate in una diminuzione delle difese immunitarie, in una scarsa igiene e in certe malattie che possono rappresentare il primum movens dell’infezione cutanea. Difetti immunitari acquisiti o congeniti, sindromi dismetaboliche come il diabete o un’alterazione della barriera cutanea possono rappresentare fattori predisponenti4.
I trattamenti più frequenti delle infezioni cutanee sono rappresentati da antibiotici per via topica o sistemica, antimicotici e antivirali.
Una prima classificazione distingue: infezioni cutanee primarie, che si manifestano su cute integra e sono iniziate da un unico ceppo patogeno; infezioni secondarie, che si sviluppano su lesioni preesistenti che facilitano l’ingresso dei microrganismi e sono la conseguenza di una successiva sovrapposizione batterica6.
Un altro tipo di classificazione delle infezioni cutanee è legata alla natura dei microrganismi da cui hanno origine che può essere di tipo batterico, fungino o virale.
Nelle infezioni batteriche a seconda della profondità delle lesioni e delle strutture colpite, si realizzano quadri clinici differenti che vanno dall’impetigine alla follicolite, dall’idrosadenite alle dermo-ipodermiti fino alle celluliti, alle infezioni periungueali e delle unghie. Le infezioni batteriche più frequenti sono quelle provocate dallo Streptococcus pyogenes e dallo Staphylococcus aureus, batteri anaerobi che provocano piodermiti, follicoliti, impetigine, erisipela, eritema nodoso e molte altre infezioni7-8.
Le infezioni da funghi, o micosi, più frequenti sono quelle provocate dal genere Candida che comprende oltre 150 specie; il tipo più comune nell’uomo è la Candida albicans che colpisce la cute o le mucose. Le micosi possono essere classificate in forme superficiali, forme cutanee da funghi quali il Microsporum, il Tricophyton e l’Epidermophyton, forme sottocutanee e sistemiche9.
Le infezioni virali più frequenti sono rappresentate dalle verruche (cutanee e genitali) e dal mollusco contagioso7.


Note
Mark Tognetti L, Martinelli C, Berti S et al. Bacterial skin and soft tissue infections: review of the epidemiology, microbiology, aetiopathogenesis and treatment: a collaboration between dermatologists and infectivologists.
J Eur Acad Dermatol Venereol 2012; 26: 931–941
2 Roth RR1, James WD Microbial ecology of the skin Annu Rev Microbiol. 1988;42:441-64
3 Leyden JJ, McGinley KJ, Nordstrom KM, Webster GF. Skin microflora. J Invest Dermatol. 1987;88:65s–72s
4 Dryden MS. Complicated skin and soft tissue infection. J Antimicrob Chemother 2010; 65 (suppl 3): iii35–iii44
5 Hayward A, Knott F, Petersen I et al. Increasing hospitalizations and general practice prescriptions for community-onset staphylococcal disease, England. Emerg Infect Dis 2008; 14: 720–726
6 File TM Jr1, Tan JS Treatment of bacterial skin and soft tissue infections. Surg Gynecol Obstet. 1991;172 Suppl:17-24
7 Harrison, Principi di medicina interna, 9/2005, ed 16ma
8 M. Bassetti, M. Baguneid, E. Bouza, M. Dryden, D. Nathwani and M. Wilcox European perspective and update on the management of complicated skin and soft tissue infections due to methicillin-resistant Staphylococcus aureus after more than 10 years of experience with linezolid Clin Microbiol Infect 2014; 20 (Suppl. 4): 3–18
9 Guégan S, Lanternier F, Rouzaud C, Dupin N, Lortholary O Fungal skin and soft tissue infections. Curr Opin Infect Dis. 2016 Apr;29(2):124-30
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